Zingaretti vuole mettere il collare ai Cinquestelle. Stavolta perderà
Quanto dovrà essere lungo il collare che Nicola Zingaretti pretende per I Cinquestelle? Il governatore della regione Lazio fa tutto da solo. Imbarca i grillini in giunta dopo esserseli trovati contro in campagna elettorale. Vuole mollare la regione anzitempo per puntare sul Campidoglio. Pretende la defenestrazione di Virginia Raggi da parte di Giuseppe Conte. Decide che bisogna votare a rate e non nello stesso giorno per Comune di Roma e regione Lazio.
In pratica l’umiliazione di un Movimento che voleva la rivoluzione in Italia. Ora si fanno mettere il collare da Nicola Zingaretti.
Quel collare di Zingaretti
Il perché è presto detto: costretto ad andarsene dalla guida del Pd, il governatore non è abituato a farsi dare le carte dagli altri. E quindi vuole dettare le regole del gioco. Tanto l’altro, Enrico Letta, è costretto pure lui ad ubbidirgli in assenza di alternative concrete.
E così la politica torna a girare attorno alle bizze di un uomo solo, preso da una esagerata voglia di potere con la quale umiliare chiunque si ponga di fronte al suo cammino. Ma chissà se stavolta non troverà dall’altra parte un leader capace di fargli mangiare la polvere per la prima volta in vita sua.
Stavolta dal Centrodestra non si aspetti regali, Zingaretti. Perché se può tentare di addomesticare i Cinquestelle senza vergogna né dignità è con un elettorato stanco di giochi di potere che dovrà fare i conti se davvero deciderà di candidarsi. E non è detto che gli debba andare per forza liscia.
Stavolta si fa sul serio
La coalizione alternativa alla sinistra ha deciso di fare sul serio. Mercoledì si riuniranno i dirigenti degli enti locali per la scrematura delle candidature, poi la settimana successiva i leader metteranno il loro sigillo sulle scelte per le grandi città.
Da allora comincerà una entusiasmante campagna elettorale. Nessun elettore si metta a discutere se il candidato è bello o brutto. Mai come ora l’importante sarà vincere una sfida fantastica.