Niente alloggi popolari e ‘bonus’ in ritardo. Ma il problema resta Casapound

Il Campidoglio è in gravissimo ritardo sui pagamenti del buono casa. Delle oltre 50 mila domande arrivate nel 2020 infatti ne sono state liquidate meno di 10 mila. E per il 2019 è ancora tutto fermo. Siamo pochi, ha ammesso in commissione trasparenza il direttore del dipartimento. E più che ammazzarci di straordinari non possiamo fare. Una situazione fortemente critica, che sta portando ad affidare tutto il servizio all’esterno. Ma non va meglio con la graduatoria delle case popolari. Ferma da anni, con tante famiglie che dormono in macchina. E il miraggio di un alloggio al quale si avrebbe diritto. Ma con le chiavi che di fatto non arrivano mai. Di fronte a questo quadro non certo entusiasmante però, il problema per la Raggi e la sua giunta sembra rimanere solo quello di Casapound. E dell’immobile di via Napoleone III. Che a differenza dei tanti centri sociali occupati e autogestiti in città, deve essere assolutamente sgomberato.

Miracoli dell’antifascismo militante, e della vicina campagna elettorale. Con la sindaca che invita il M5S ad aprire a Draghi, rompendo gli schemi. E che allo stesso tempo strizza l’occhio all’estrema sinistra. E allora il fedelissimo assessore al personale Antonio De Santis si è fatto sentire con un messaggio su Facebook. Per chiedere di sgomberare l’edificio occupato dai militanti della ‘tartaruga’. E renderlo disponibile all’emergenza abitativa. Un diritto che evidentemente chi milita a destra sembra proprio non avere.

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Sgomberare Casapound. Come se facendo così si risolvesse il problema delle case popolari a Roma

L’ordine e’ tassativo e categorico. Sgomberare Casapound dall’immobile occupato di via Napoleone III, a qualunque costo. Come se facendo così, il problema dell’emergenza casa a Roma venisse magicamente risolto. Quando sono centinaia le famiglie italiane in difficoltà in graduatoria. Che aspettano invano un alloggio. Ma le parole dell’assessore al personale Antonio De Santis lasciano pochi dubbi. “Mi auguro che l’edificio in via Napoleone III, occupato dai neofascisti di CasaPound, venga liberato al più presto. Come ha giustamente spiegato la sindaca Virginia Raggi, la struttura potrà così venire destinata a funzioni di edilizia residenziale pubblica. Non è accettabile che quel palazzo, in pieno centro a Roma, ospiti la sede di un movimento che organizza manifestazioni scandite dal saluto romano”.

Così su Facebook l’assessore De Santis. Posizione del resto sposata in pieno dalla sindaca Raggi. E anche dall’esponente PD Tobia Zevi che twitta: “Per una volta sono perfettamente d’accordo con Virginia Raggi: sarebbe un’ottima soluzione togliere il palazzo occupato a via Napoleone III a #CasaPound per trasformarlo in case popolari in una zona centrale. Facciamo pressione tutti insieme!”. Insomma, un vero fuoco incrociato. Perché a quanto pare anche le occupazioni si dividono in ‘buone’ e ‘cattive’. E a chi sta dalla parte ‘sbagliata’, come si usa dire peste lo colga. Alla faccia di chi si riempie la bocca di tolleranza e democrazia.

Il palazzo non è del Campidoglio

C’è un ultimo particolare, sul tanto invocato sgombero dell’immobile di via Napoleone III. Infatti quel palazzo dentro al quale sono ospitate alcune famiglie italiane in difficoltà nell’orbita di Casapound non apparterrebbe neppure  al patrimonio comunale. Così il capogruppo capitolino della Lega Maurizio Politi è intervenuto sulla vicenda, parlando di una chiara strumentalizzazione politica.

“Che tristezza le dichiarazioni di Virginia Raggi e Antonio De Santis sullo stabile di Casapound. Roma Capitale non è stata in grado di distribuire i buoni affitto ed i buoni spesa. Nonché di mettere al servizio del bene comune tantissimi locali comunali vuoti. Ora, evidentemente in preda al panico, come la peggior Sinistra romana, cerca un po’ di visibilità su Casa Pound. La strumentalità sulla destinazione a edilizia residenziale pubblica è agghiacciante, in quanto l’immobile non è neanche di Roma Capitale. Fortunatamente mancano solo quattro mesi”. Così il consigliere Politi, e la campagna elettorale sembra davvero già iniziata.

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