‘No all’uso di terreni agricoli per il fotovoltaico’: il caso di Pomezia finisce in Regione Lazio
Pomezia, il progetto per l’installazione di 10.000 pannelli fotovoltaici su otto ettari di terreno agricolo a Campo Jemini, è arrivato al tavolo della Commissione della regione Lazio per la Tutela del Territorio. Durante l’audizione sono state esposte le preoccupazioni legate all’impatto ambientale, paesaggistico e alla svalutazione degli immobili nella zona. Erano presenti il Comune, il Comitato di Quartiere di Campo Jemini e varie forze politiche.
‘No all’uso di terreni agricoli per il fotovoltaico’
Il progetto, promosso dalla società RNE8 srl, prevede non solo l’installazione dei pannelli. Ma anche la costruzione di un elettrodotto di cinque chilometri. Un opera che richiederà l’esproprio di 18 lotti di terreno, coinvolgendo privati e aziende locali. Gli espropri, dichiarati di pubblica utilità e caratterizzati da urgenza, sono stati oggetto di critiche. Soprattutto per la rapidità con cui è stato gestito l’iter burocratico. La richiesta di costruzione risale al 26 ottobre 2023, e il progetto ha già superato tutte le fasi autorizzative. Compresa la Conferenza dei Servizi, con esiti positivi da parte degli enti coinvolti.
Il caso di Pomezia finisce in Regione Lazio
L’Amministrazione comunale e varie forze politiche hanno sollecitato l’introduzione di una moratoria a livello regionale, con l’obiettivo di bloccare progetti simili, anche se già autorizzati, per preservare il territorio agricolo e l’ambiente. Il dibattito rimane acceso, con la comunità locale pronta a continuare la sua battaglia contro quella che viene considerata una minaccia alla salvaguardia del paesaggio e del benessere dei cittadini.
Il caso di Pomezia è solo uno dei tanti esempi di tensione tra lo sviluppo delle energie rinnovabili e la tutela del territorio agricolo, sollevando questioni cruciali su come bilanciare le esigenze ambientali con la protezione del paesaggio e delle comunità locali.