Non dimentichiamo i fratelli Mattei a 49 anni dalla loro morte atroce per mano comunista

Con altri due militanti di Potere Operaio, Marino Clavo e Manlio Grillo, che poi si diedero alla latitanza, la notte tra il 15 e il 16 aprile 1973, Achille Lollo diede fuoco alla porta dell’appartamento di Mario Mattei, all’epoca segretario della sezione “Giarabub” di Primavalle del Msi, causando la morte di due sei figli di Mattei, Stefano e Virgilio, di 8 e 22 anni. Scappato in Brasile con l’aiuto del Soccorso rosso dopo la condanna in I grado, Lollo era rientrato in Italia nel 2010, alcuni anni dopo la prescrizione della sua condanna a 18 anni. E’ morto pochi mesi fa. Alle 3.20 di lunedì, nel quartiere romano di Primavalle, in via Bernardo di Bibbiena numero 33, lotto 15, scala D, terzo piano, un gruppo di criminali di Potere Operaio lascia davanti alla porta di un appartamento una tanica di benzina con un innesco artigianale.
Un delitto premeditato dai comunisti di Potere Operaio
Attivano la miccia e fuggono. Qualche secondo e poi lo scoppio. La porta è avvolta dalle fiamme, che nel giro di qualche minuto si estendono a tutta la casa. E’ l’appartamento di un ex netturbino, Mario Mattei, all’epoca 48enne. Ha sei figli: quando si accorge dell’incendio, si getta giù da un balcone. La moglie Anna e i due figli Antonella di 9 anni e Giampaolo di soli 3 anni, fuggono dalla porta principale quando il fuoco si diffonde. Lucia di 15 anni grazie al padre si cala nel balconcino del secondo piano e da lì si butta, presa al volo da Mattei già a terra nonostante le ustioni sul corpo. Silvia, 19 anni, si getta dalla veranda della cucina: batte la testa sulla ringhiera del secondo piano, la schiena sul tubo del gas, viene trattenuta dai fili del bucato e finisce sul marciapiede del cortile riportando la frattura di due costole e tre vertebre.

Virgilio e Stefano non riuscirono a salvarsi dalle fiamme
Ma gli altri due figli, Virgilio di 22 anni, militante missino dei Volontari Nazionali, e il fratellino Stefano di 8 anni, invece, non riescono a gettarsi dalla finestra per scampare alle fiamme. Intrappolati, riescono ad affacciarsi e provano a chiedere aiuto. Alcune foto dell’epoca ritraggono Virgilio proprio mentre, completamente annerito e con il volto già devastato dalle fiamme, cerca di gridare aiuto. Muoiono bruciati vivi nel giro di pochi minuti. I vigili del fuoco li trovano carbonizzati e abbracciati vicino alla finestra che non erano riusciti a scavalcare. Per la strage di Primavalle Achille Lollo viene condannato con Marino Clavo e Manlio Grillo a 18 anni, condanna poi prescritta avendo i tre evitato l’arresto fuggendo all’estero. Clavo e Grillo prima del processo e Lollo dopo il I grado, quando, in attesa dell’appello, rilasciato, scappa in Brasile.
Meloni: noi non dimentichiamo
“Sono trascorsi quasi 50 anni da quando Stefano e Virgilio rimasero uccisi nel rogo appiccato nella loro abitazione dai militanti comunisti di Potere Operaio. Una strage che non ha mai ricevuto vera Giustizia. Noi non dimentichiamo i Fratelli Mattei, vittime innocenti dell’odio ideologico”. Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Anche Torino Tricolore ricorda i fratelli Mattei nel giardino di Rivoli a loro dedicato. “Rivoli ha intitolato diversi anni fa uno dei giardini pubblici più importanti della Città alla memoria di Stefano e Virgilio Mattei. La loro colpa era quella di essere figli di Mario Mattei segretario della locale sezione del Msi – ha spiegato Matteo Rossino di Torino Tricolore -.