Non è vero che i ristoranti sono chiusi: a Montecitorio è aperto…
E poi parlano male della casta. Mentre noi non possiamo andare ai ristoranti e neanche al bar per un caffè, dal 24 aprile ha riaperto il ristorante della Camera dei deputati. Il pranzo è come sempre a 6 euro con due menu a scelta. Ovviamente il pasto è dentro il cellophane ma è pur sempre un pasto. Anche se lontano anni-luce – osserva Libero – al filetto di branzino innaffiato col prosecchino dei bei tempi andati, ma è l’unico aperto in una nazione spettrale. E perché? Perché il governo ha sottovalutato la portata e la gravità dell’emergenza. Sì, insomma, poiché la presisone dell’opinione pubblica e delle opposizioni ha ripopolato il Parlamento facendo sì che tornasse a lavorare, in qualche modo bisogna sfamarli questi deputati.
Ristoranti chiusi tranne uno: quello della casta
Poveri deputati, costretti a simili sacrifici: il menu non è più à la carte, le posate sono usa e getta, il servizio non c’è, si entra uno alla volta, quindi niente “patti del branzino” e similari. Una mensa di guerra, praticamente. Ospiti e stampa non ammessi. Libero ha anche sentito un paio di deputati. “Io abito a Roma e posso andare a casa a mangiare, ma capisco gli altri colleghi”, dice Paolo Trancassini, di Fratelli d’Italia, che oltre ad essere deputato vanta una famiglia di ristoratori nella Capitale. “Noi saremo gli ultimi a riaprire, abbiamo bisogno di serenità e risposte chiare: la gente tornerà nei ristoranti quando sa che non c’ è rischio di contagio. Noi abbiamo bisogno di clientela, il ristorante della Camera no”, aggiunge.
C’è anche chi contesta dall’interno
La decisione di riaprire è invece contestata dal leader dei Socialisti, Enzo Maraio: “Da tempo sosteniamo che il Parlamento deve ritornare centrale nelle decisioni assunte per fronteggiare l’ emergenza, ma questo non giustifica la riapertura di un ristorante al suo interno, quando nel resto d’ Italia si obbliga a fare il contrario. Ne va della credibilità delle istituzioni e della salute dei parlamentari e dei dipendenti dell’ attività”. Caro Maraio, purtroppo arriva tardi: per molti italiani questa credibilità di cui lei parla è già sfumata…