Norma Cossetto fa riemergere la verità dalle foibe dopo decenni di complice silenzio

“La storia di Norma Cossetto è una delle più emblematiche e atroci che descrivono i drammi e le sofferenze dei nostri connazionali del confine orientale. Norma era una splendida ragazza di 23 anni di Santa Domenica di Visinada, laureanda in lettere e filosofia presso l’Università di Padova, barbaramente violentata, seviziata e infoibata dai partigiani comunisti titini la notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943”. Lo scrive sui social il premier italiano Giorgia Meloni, riportando una foto della donna.
“Sono passati 80 anni dall’uccisione di Norma Cossetto ed è nostro compito tenere alto il ricordo di una giovane che ha pagato con la vita il suo essere italiana e l’amore per la sua terra. Dal 2004 la nostra Repubblica riconosce il 10 febbraio “Giorno del ricordo” delle vittime delle foibe e nel 2005 ha assegnato la Medaglia d’oro al Merito civile a Norma quale luminoso esempio di coraggio e di amor patrio.

Meloni: grazie a chi non ha mai smesso di raccontare
Molto si può ancora fare. Voglio dire grazie a tutti coloro che in questi anni non hanno mai smesso di raccontare queste storie. Grazie a chi, sfidando le pressioni di negazionisti e giustificazionisti, ha avuto il coraggio di scrivere articoli, fondare comitati e associazioni, dare vita a fumetti, canzoni, opere teatrali, eventi o convegni. Anche quando non se ne poteva parlare, anche quando qualcuno cercava di impedirlo fisicamente. Avete contribuito a rompere il muro del silenzio e a restituire non solo alle vittime, ma all’intera Nazione, la dignità del Ricordo. L’Italia vi è grata”, conclude la presidente del Consiglio.
Il ministro Sangiuliano: Cossetto testimone della verità storica
Da parte sua il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ricorda la giovane martire italiana: “Oggi rendiamo omaggio alla memoria di Norma Cossetto, giovane seviziata, stuprata e infoibata dai partigiani comunisti del maresciallo Tito la notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943 a Villa Surani in Istria. La sua colpa? Essere italiana e non aver voluto rinnegare l’amore per la nostra Nazione. Per il suo luminoso esempio di coraggio e di amor patrio fu insignita dal Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, della Medaglia d’oro al Merito Civile e, nonostante alcune residuali sacche di giustificazionisti ideologizzati, proprio per questo continuiamo a ricordarla. E sempre più città e istituzioni lo fanno”.
La commozione di Roberto Menia
“Norma è una martire e il simbolo della tragedia delle Foibe e delle violenze perpetrate ai danni dei nostri connazionali in Istria, Fiume e Dalmazia durante e dopo la seconda guerra mondiale. Un simbolo e un ricordo che, nonostante decenni di oblio, sempre più italiani conoscono e rispettano. Una martire, perché questa parola viene dal greco e significa ‘testimone’. Lei ha testimoniato con la sua vita quello che è successo”. Momento di commozione poi ieri in Senato, durante le dichiarazioni di voto sul ddl Foibe. Non nasconde le lacrime il senatore Roberto Menia mentre ricorda il dramma delle foibe di Basovizza. Il parlamentare di Pieve di Cadore, esule istriano, prima ricorda le scuse del presidente Cossiga che si recò in visita a Basovizza, poi aggiunge: “Ora in quel luogo ci andranno in visita le scuole…”.