Nuovo Codice della Strada 2024: tutto quello che c’è da sapere tra nuove norme, polemiche e falle giuridiche
Il Nuovo Codice della Strada, entrato in vigore il 14 dicembre 2024, ha introdotto una serie di norme che puntano a migliorare la sicurezza sulle strade italiane, ma molte di queste disposizioni sono già al centro di critiche e dibattiti. Le modifiche principali riguardano l’uso del cellulare, la guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, i farmaci, e la gestione dei controlli stradali.
La nuova norma sta già mostrando il suo impatto sulle strade italiane, con un boom di sanzioni registrato in diverse città. A Roma, nel primo fine settimana, sono state elevate oltre 1.000 multe per violazioni come eccesso di velocità, mancato uso delle cinture di sicurezza e utilizzo del cellulare al volante. Tra i casi più gravi, cinque conducenti sono stati fermati per guida in stato di ebbrezza, mentre in totale sono state ritirate 10 patenti.
A livello nazionale, il quadro non è meno significativo. Dall’introduzione del nuovo Codice, le autorità hanno rilevato oltre 4.744 violazioni in pochi giorni, con più di 8.000 punti decurtati e 331 patenti ritirate. A Milano, invece, l’applicazione delle normative ha fatto registrare un incremento vertiginoso di multe, che in città hanno superato i 4 milioni in un solo mese. Le nuove regole, con sanzioni particolarmente severe come quelle per l’uso del cellulare (fino a 1.400 euro in caso di recidiva) e per guida sotto l’effetto di sostanze, stanno incidendo pesantemente sui bilanci familiari.
Ma come ogni grande riforma, anche questa nasconde criticità, contraddizioni e… qualche “falla” che fa discutere. Vediamo in dettaglio ogni aspetto e analizziamo le principali problematiche che sono emerse.
Uso del cellulare alla guida: multe salatissime e patente sospesa
Cominciamo con l’argomento che ha fatto scalpore su tutti i media: l’uso del cellulare al volante. Non è una novità che lo smartphone sia una delle principali cause di distrazione alla guida, ma nel 2024, il Nuovo Codice della Strada è passato al contrattacco.
Dimenticatevi la “solita multa”. Ora, se un agente vi sorprende con il cellulare in mano, il danno sarà notevole: si parte da 250 euro per una prima infrazione, ma si può arrivare fino a 1.000 euro. E, come se non bastasse, in caso di recidiva si vola fino a 1.400 euro. E non finisce qui: per chi ha meno di 20 punti sulla patente, scatterà la sospensione immediata, con durate che variano dai 7 giorni per chi ha pochi punti a 15 giorni per chi è quasi “a secco”.
Sembra una rivoluzione necessaria per aumentare la sicurezza stradale, vero? Eppure, come sottolineato da Il Gazzettino, c’è un problema: la reale applicabilità di queste regole. Con una rete di controlli stradali insufficiente e pochi strumenti tecnologici a disposizione delle forze dell’ordine, chi garantirà che queste norme non rimangano sulla carta? Si teme che la loro applicazione dipenda esclusivamente dal caso.
Cannabis terapeutica: quando il Nuovo Codice della Strada 2024 ignora i malati
E adesso affrontiamo la questione che ha fatto arrabbiare centinaia di pazienti in tutta Italia. Il nuovo Codice della Strada prevede una stretta senza precedenti sulla guida sotto effetto di droghe. Il principio è semplice: non serve più dimostrare che il conducente fosse in stato di alterazione psicofisica al momento della guida. Basta un test antidroga positivo, e la patente vi viene sospesa immediatamente.
Un principio rigido, certo, ma che crea un problema enorme per chi utilizza cannabis terapeutica. Pensateci: un paziente affetto da patologie gravi, che segue una terapia prescritta da un medico, rischia comunque sanzioni perché il THC può essere rilevato nel sangue anche settimane dopo l’assunzione.
Open Online ha riportato le proteste di molte associazioni, che hanno definito questa norma una “trappola incostituzionale”. Non sorprende che i Radicali Italiani abbiano avviato una class action contro il governo, chiedendo l’introduzione di deroghe specifiche per chi utilizza cannabis a scopo terapeutico. Altrimenti, come spiegano i pazienti, il messaggio è chiaro: “Meglio rinunciare a una cura legale e necessaria, piuttosto che rischiare di perdere la patente”.
Farmaci vietati: guidare o curarsi? Questo è il dilemma
Un altro nodo problematico è legato ai farmaci. Il nuovo Codice ha introdotto una lista di medicinali vietati alla guida, ma la mancanza di chiarezza su quali sostanze siano incluse ha generato una comprensibile confusione tra i cittadini.
Pensate agli ansiolitici, agli antidolorifici o a qualsiasi farmaco che, anche solo marginalmente, potrebbe alterare lo stato psicofisico di chi guida. Il rischio? Multa e patente sospesa, anche per chi assume un farmaco prescritto dal proprio medico. Ma chi decide se il vostro stato è compatibile con la guida? Non sempre ci sono linee guida chiare e uniformi, e la discrezionalità rischia di trasformare ogni controllo stradale in una battaglia legale.
Posti di blocco: conviene fermarsi?
Non poteva mancare il capitolo dedicato ai controlli stradali, che con il nuovo Codice sembrano essere diventati una terra di nessuno. Alcuni conducenti si stanno convincendo che non fermarsi ai posti di blocco sia “conveniente”.
La mancanza di trasparenza nella documentazione fornita dalle forze dell’ordine, unita a procedure di verifica spesso poco immediate, sta trasformando i controlli in un terreno scivoloso. La paura di finire in una spirale di multe e ricorsi sta portando molti automobilisti a sfidare il rischio di non fermarsi, con tutto ciò che ne consegue.
Norme incostituzionali? Un Codice sotto accusa
Chiudiamo con una domanda che circola ormai ovunque: il nuovo Codice della Strada è legittimo? Secondo gli esperti di diritto intervistati da Laleggepertutti, alcune norme potrebbero essere dichiarate incostituzionali. Il motivo? L’assenza di criteri chiari per dimostrare lo stato di alterazione del conducente. In pratica, le nuove regole rischiano di essere arbitrarie e di violare i diritti fondamentali dei cittadini. Un punto che potrebbe portare presto la questione davanti alla Corte Costituzionale.
Nuovo Codice della Strada 2024: regole severe o caos normativo?
Con il nuovo Codice della Strada 2024, il Governo italiano punta a un obiettivo ambizioso: aumentare la sicurezza sulle strade. Ma a quale prezzo? Le norme sull’uso del cellulare, i farmaci e la cannabis terapeutica hanno aperto una serie di questioni che rischiano di trasformarsi in battaglie legali e sociali.
Forse, più che imporre regole sempre più dure, sarebbe il caso di migliorare l’informazione e garantire controlli chiari e trasparenti. Perché una legge che lascia spazio a troppi dubbi rischia di non essere rispettata.