Occupazione a San Lorenzo. Il pm: “Condannate Sabina Guzzanti” (video)

Chiesta una condanna a sei mesi per l’attrice Sabina Guzzanti e altre undici persone a processo a Roma per l’occupazione della sede dell’ex cinema Palazzo nella zona di San Lorenzo avvenuta nell’aprile 2011. La stessa condanna è stata chiesta nei confronti di Marco Miccoli, del Pd, dell’ex consigliere capitolino Andrea Alzetta e di Nunzio D’Erme, leader storico del movimento romano. L’accusa è di occupazione arbitraria di edificio altrui.
L’iniziativa fu giustificata dagli organizzatori del blitz come una protesta per la nuova destinazione del cinema e a far scattare le indagini fu la denuncia presentata dalla società Camene spa affittuaria dell’edificio che ospitava la sala cinematografica. Gli indagati sono accusati di avere «in concorso tra di loro, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso – si legge nel capo d’imputazione – arbitrariamente invaso al fine di occuparlo lo stabile sito in Roma in piazza dei Sanniti».

La cronologia dell’occupazione a San Lorenzo
Il 15 aprile 2011 una cinquantina di persone del movimento Action aveva occupato l’ex cinema Palazzo nel quartiere San Lorenzo a Roma. All’esterno dell’edificio in via dei Sanniti, che in quel momento era in ristrutturazione, hanno esposto uno striscione con su scritto ‘no al Casino”.
“Sabina Guzzanti, la miliardaria comunista”
Successivamente, con una nota, Capezzone ha alzato la dose: “La signora Sabina Guzzanti, miliardaria comunista , accompagnata da alcuni esponenti dei centri sociali romani, ha interrotto una conferenza stampa, alla quale ho partecipato con altri oratori, convocati per denunciare l’occupazione abusiva di un ristorante a Roma, nel quartiere San Lorenzo ”.
“Insomma: c’è un imprenditore – è la versione Capezzone – che agisce legalmente, che potrebbe creare decine di posti di lavoro , che potrebbe riattivare una struttura abbandonata da anni, che sta investendo una cifra considerevole, e invece i signori dei centri sociali hanno pensato bene di occupare tutto , e di trasformare il luogo (a work in progress, e quindi senza alcuna sicurezza, e con gravi rischi per la salute e l’incolumità di cose e persone) in un luogo tutto loro. gestito, ovviamente senza alcun titolo e senza alcuna legalità, nel più totale abuso ”.
Questa è la differenza. C’è chi, da miliardario comunista, difende gli occupanti illegali e chi invece difende chi potrebbe creare decine di posti di lavoro regolari ”, aveva concluso Capezzone.
Soltanto nel novembre scorso, dopo nove anni, la Polizia è riuscita a sgomberare l’ex cinema Palazzo, tra le proteste dgli occupanti. Per atenuare le proteste, l’occupazione è avvenuta contestualmente allo sgombero di una sede di Forza Nuova. In una sorta di ideale par condicio.