Oggi i vigili del fuoco in piazza contro il governo: “Aumenti di 13 euro al mese…”
Anche i vigili del fuoco protestano contro questo governo. “Protestiamo per consentire ai Vigili del Fuoco il giusto riconoscimento economico, anche per il personale più giovane. E per i sei scatti previdenziali che gli appartenenti agli altri Corpi dello Stato possiedono già da tempo. Alle ore 10 di domani 22 luglio, con il pieno coinvolgimento delle nostre strutture regionali e provinciali organizzeremo dei sit-in di protesta in tutta Italia davanti alle Prefetture e/o alle sedi di servizio e ribadiremo pubblicamente le rivendicazioni della nostra categoria”. Lo annuncia in una nota Pompeo Mannone, della Fns Cisl, la Federazione Nazionale della Sicurezza della Cisl.
I vigili del fuoco protestano davanti la Prefettura
”Attraverso le nostre iniziative dei mesi scorsi siamo riusciti a destare la giusta attenzione del Governo e della politica per il riconoscimento delle risorse economiche (165 milioni di euro). Risorse destinate, con la Legge di Bilancio 2020, alla valorizzazione retributiva dei Vigili del Fuoco, ma purtroppo ancora tutto tace. Ecco perché, pur riconoscendo la fase delicata in cui versa il Paese, ravvisiamo l’esigenza di promuovere una nuova forma di protesta per dar forza alla legittime istanze del personale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco”, spiega.
Non sono stanziati soldi per le pensioni
“Nonostante i ripetuti appelli, infatti, l’Amministrazione continua a non voler concedere ai sindacati di categoria lo strumento della contrattazione. Strumento che si è rivelato essere indispensabile per assegnare in modo equo tra il personale, le risorse messe a disposizione dal Governo. Così facendo si rischia di provocare profonde disparità di trattamento economico verso i Vigili del fuoco che mettono quotidianamente a repentaglio la propria vita per garantire il soccorso tecnico urgente alla cittadinanza. Basti pensare che per i Vigili con pochi anni di servizio saranno previsti soli 13 euro lordi di aumento stipendiale mensile. Si aggiunga, inoltre, che non è stato stanziato nemmeno un centesimo per le loro pensioni. Relegando ancora una volta questi servitori dello Stato a percepire un trattamento previdenziale inferiore a tutti le altre Forze dell’ordine”, conclude.