Oggi la piazza anti Covid. Ma in principio fu la sinistra
Chi manifesta oggi in piazza ha diritto di farlo o deve essere sbattuto in galera? Sembra incredibile e il fatto di non scendere a manifestare ci rende meno faziosi nel nostro giudizio.
Oggi a Roma ci sarà in piazza una manifestazione appellata come “negazionista”, aperta alle culture più diverse. Ma unite dall’avversione ad un clima politico che rende davvero complicato rivendicare il diritto a rifiutare la logica emergenziale imposta dal governo Conte con la pandemia.
La piazza di oggi e quegli aperitivi
Sfileranno probabilmente senza mascherine e questo ha rappresentato il pretesto per attacchi durissimi. Il capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci, definisce “coglioni” i partecipanti. Come se fosse normale insultare cittadini che non la pensano come lui.
Eppure, quelli di oggi non saranno i primi negazionisti d’Italia. Ce ne sono stati ai più elevati livelli istituzionali e politici. Prima di rinchiuderci col lockdown dentro casa, si era registrata addirittura la visita di Mattarella in un istituto scolastico frequentato da bambini cinesi. Per tranquillizzare la pubblica opinione sul morbo che arrivava dall’Asia. “Una semplice influenza”, sentenziava Nicola Zingaretti. Che – negazionista pure lui sul pericolo che correvamo – se ne andava a prendere aperitivi sui Navigli beccandosi il coronavirus.
Rimproverano chi manifesta e dimenticano i pessimi esempi che hanno offerto alla pubblica opinione. Attaccano chi dubita dei loro allarmi sul Covid – il segretario del Pd vorrebbe scatenare “una rivolta popolare” contro chi non ci sta – e dimenticano di fare il loro dovere nei confronti di chi invade il nostro Paese dall’Africa e che certo non rassicura sulle proprie condizioni di salute.
Mattarella e i bambini cinesi
Zingaretti in particolare si fa ritrarre in mascherina a lanciare la parola d’ordine: il Covid non si nega, si combatte, dice. Già, la mascherina. A volte ci capita di chiederci se Zingaretti ci fa o c’è quando invoca la mascherina. Proprio lui che ancora non ha spiegato che fine hanno fatto i milioni di euro buttati dalla regione Lazio…
E giù appelli a reprimere la manifestazione di oggi. Nessuno di noi sa come finirà, ma sino a prova del contrario in questo Paese dovrebbe ancora essere in vigore la norma costituzionale sulla libertà di pensiero. Ma chi deve occultare i propri disegni politici per approfittare della pandemia non può evidentemente consentire che il popolo scenda in piazza.
Ai manifestanti chiediamo solo di non offrire l’occasione per la degenerazione della loro iniziativa, perché altrimenti sarebbero uguali a chi dicono di voler contrastare. L’Italia ha bisogno di democrazia e non di guerriglia.
P.s.: tra le urla di ieri anche quelle della Raggi, che parla di manifestazione neofascista. È una commediante che fa solo pena.