Omicidio di Acilia, è ancora mistero sulla morte violenta del salumiere

È ancora mistero sulla morte violenta di Paolo Corelli. L’uomo, residente nel quartiere S. Giorgio ad Acilia, che nella mattinata di ieri è stato brutalmente freddato con almeno tre colpi di arma da fuoco. Tante le cose da chiarire, partendo però da un dato di fatto. Corelli, impiegato nel reparto salumi in un supermarket di Fiumicino, era incensurato. Giudicato da tutti una brava persona e un buon padre di famiglia. Mai una chiacchiera, mai un problema con la giustizia. A differenza di suo fratello, che invece si trova agli arresti domiciliari per problemi legati alla droga. Ecco, questa potrebbe essere una pista per gli inquirenti. Magari legata ad una possibile vendetta trasversale. Ma ovviamente, da parte dei Carabinieri di Ostia che indagano su quanto accaduto per conto della Procura, le bocche sono cucite. Anche perché è davvero troppo presto per fare ipotesi. Non è neppure escluso che la vittima conoscesse il suo carnefice. Che ha agito all’alba, mentre Paolo Corelli stava aspettando in strada la sua compagna. Che non viveva con lui, ma che era solita accompagnarlo al lavoro. Ecco, chi ha colpito con tanta ferocia, forse era a conoscenza di questo particolare. Altro indizio, sembra che prima di essere colpito dai bossoli. il salumiere abbia corso da via Alberto Galli per qualche centinaia di metri. Probabilmente resosi conto del pericolo. E nell’estremo tentativo di sfuggire al suo – o ai suoi- sicari.

L’omicidio ancora senza un movente. Allarme dato dai vicini dopo gli spari

A dare l’allarme sono stati alcuni abitanti della zona che hanno udito almeno cinque colpi di pistola. Anche se i bossoli recuperati sono stati tre. La compagna della vittima è stata tra i primi a soccorrerlo tenendolo stretto. I disperati tentativi di salvarlo sono stati però vani. I carabinieri, che attendono i risultati dell’autopsia che sarà eseguita oggi al Gemelli, hanno anche acquisito i filmati di alcune telecamere della zona di San Giorgio. Nel frattempo saranno esaminati smartphone e pc di Corelli per ricostruire la sua rete di contatti. E sentiti parenti e familiari della vittima. Compresi mamma Erminia e papà Aldo. Che ieri in diretta al telegiornale, hanno chiesto giustizia per il loro figlio.

Come detto, è possibile che il 48enne conoscesse chi lo ha ucciso. Così si spiegherebbe anche il suo tentativo disperato di fuga. La dinamica dell’omicidio appare ben studiata e immaginare che possa trattarsi di una rapina finita male, uno scambio di persona o una lite estemporanea, appare difficile. Ecco perché, nonostante la fedina penale di Corelli sia immacolata, nessuna pista viene esclusa.