Omicidio Diabolik, pestato dai detenuti il killer di Piscitelli
Lo hanno chiuso in una cella e riempito di botte fino a lasciarlo semisvenuto a terra. Per il killer di Fabrizio “Diabolik” Piscitelli sono stati attimi drammatici in cui ha visto la morte in faccia. Ad aggredirlo, tra gli altri, anche Petoku, l’albanese.
L’aggressione
L’aggressione è avvenuta dopo meno di un mese dal suo arresto per l’omicidio di Fabrizio Piscitelli, noto come Diabolik, da altri tre detenuti tra i quali proprio Dorian Petoku, narcos albanese vicino al Diablo, anche lui recluso nel gennaio del 2022 a Rebibbia. L’aggressione subita da Raul Esteban Calderon è stata ricostruita questa mattina in aula bunker da un ispettore capo della polizia penitenziaria di Rebibbia nel corso dell’udienza del processo per l’omicidio del leader degli Irriducibili, ucciso con un colpo alla testa il 7 agosto del 2019 nel parco degli Acquedotti a Roma, e che vede imputato l’argentino per omicidio volontario aggravato dal metodo mafioso e detenzione abusiva di armi.
La testimonianza di un agente
“Il 10 gennaio mi era arrivata la segnalazione da parte di un collega di un evento che lo aveva insospettito il giorno prima e che aveva turbato l’ordine, con alcuni detenuti che avevano lasciato di corsa il passeggio. Partite le verifiche attraverso la visione delle immagini del sistema di videosorveglianza che inquadrava il campo sportivo è stato possibile ricostruire l’aggressione subita da Calderon da parte di tre detenuti – ha spiegato l’allora responsabile dell’unità operativa di Alta Sicurezza rispondendo alle domande dei pm Rita Ceraso e Mario Palazzi – Uno di loro è Dorian Petoku”.
L’aggressore ora latitante
Petoku, narcos albanese condannato nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Roma ‘Grande Raccordo criminale’, è da diversi mesi latitante dopo essere scappato da una comunità di recupero dove era stato trasferito dall’autorità giudiziaria nonostante i pareri contrari della procura capitolina.