Omicidio Ilaria Sula, l’ex fidanzato Mark Samson scrive una lettera ai genitori: ‘Scusatemi, sono impazzito di dolore’

Mark Samson

Ha scritto una lettera, ha messo nero su bianco i suoi pensieri e direttamente dal carcere ha deciso di inviare le sue scuse ai genitori dell’ex fidanzata Ilaria Sula, la studentessa di appena 22 anni che lui ha ammesso di ucciso a coltellate. Mark Samson, 23 anni, ha confessato di aver ucciso l’ex compagna nel suo appartamento di Roma, nel quartiere Africano dove vive con i genitori, poi avrebbe infilato il corpo senza vita della giovane in una valigia e lo avrebbe gettato da solo in un dirupo nel comune di Poli, a circa 50 chilometri di distanza dalla Capitale.

Ora resta da capire se abbia agito davvero da solo o se qualcuno lo abbia aiutato. Come ha fatto la mamma, che davanti agli inquirenti ha ammesso di aver ripulito le tracce di sangue dalla stanza e che ora è indagata per concorso in occultamento di cadavere.

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La lettera di Mark Samson ai genitori di Ilaria Sula

“Scrivo dalla mia cella, dove resterò per svariati anni. Ogni giorno penso all’atroce delitto che ho commesso e non so cosa dire, ma soprattutto non so cosa mi sia accaduto. E’ banale chiedere le scuse per il dolore che ho recato, ma voglio chiedere scusa a Ilaria, non l’ho rispettata quando lei mi ha voluto lasciare. Sono impazzito di dolore, ho perso il controllo. Sono consapevole del fatto che nulla di quello oggi posso dire o fare potrà in minima parte lenire il dolore della famiglia. Non sto cercando di diminuire le mie responsabilità o di sfuggire alle conseguenze del mio gesto, sono pronto a pagare le mie colpe senza alcuna scusante” – ha scritto Mark Samson, con quella lettera che è stata mostrata in esclusiva ieri sera al TG1.

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Le indagini sul femminicidio: Mark Samson era da solo?

Mark Samson, 23 anni, ha ammesso di aver ucciso Ilaria Sula, quella ragazza che sembrava sparita nel nulla. E mentre gli amici e la famiglia la cercavano ovunque e i social erano tappezzati della sua foto con le speranze che giorno dopo giorno si affievolivano, probabilmente la studentessa di Statistica all’Università La Sapienza era già morta. Il 23enne ha detto di averla uccisa nella sua stanza, nell’appartamento di via Homs, quando ha visto dei messaggi sul telefono di Ilaria. Poi ha percorso circa 50 km con quella valigia in auto e ha gettato il trolley nel dirupo. Era da solo come dice? Gli inquirenti stanno continuando a indagare per cercare di stringere il cerchio.

Una certezza, però, sembra esserci: Mark Samson ha utilizzato il cellulare di Ilaria anche quando lei era già morta. Lo ha fatto per scrivere dei messaggi, per rassicurare gli amici. Un tentativo per depistare le indagini e per non far ricadere i sospetti su di lui. Poi, però, la svolta e pochi giorni fa la mamma che ha ammesso di averlo aiutato a ripulire quella stanza dopo l’omicidio, a togliere via tutte le tracce di sangue.

La famiglia di Ilaria: ‘Non accettiamo le scuse’

La famiglia di Ilaria Sula, distrutta dal dolore, è stata chiara: quella lettera non cancellerà tutto quello che lui ha fatto. “Il testo sembra rappresentare una manifestazione di se stesso, senza nessuna reale attenzione all’enormità del gesto. Libertà per ognuno di scrivere, libertà però per i genitori di Ilaria, per tutta la sua famiglia, per suo fratello e per tutti, di non accettare queste scuse” – ha risposto il legale Giuseppe Sforza. Ora bisognerà rimettere insieme tutti i tasselli, capire se Mark Samson ha agito da solo o con lui, quando ha infilato il corpo nella valigia e lo ha gettato via, c’era qualcuno.