Omicidio Ilaria Sula, parla la madre di Mark Samson: “Era fuori di sé, sembrava un demonio”

“Sembrava posseduto, non era più mio figlio”. È con queste parole che Nors Man Lapaz, madre di Mark Antony Samson, ha iniziato il suo racconto ai magistrati. Un racconto gelido e angosciante, che descrive il momento in cui ha aperto la porta di casa, in via Homs, a Roma, e si è trovata davanti il figlio in stato di shock. “Era rosso in faccia, tremava tutto, mi ha detto ‘non ho dormito, non ho mangiato’. Lo ripeteva con gli occhi spalancati, come se non fosse cosciente. Ho pensato che potesse farmi del male. Mi ha fatto paura”, ha riferito la donna agli inquirenti durante l’interrogatorio avvenuto il 7 aprile scorso in Questura.
La scena si è svolta il 26 marzo, all’interno dell’abitazione nel quartiere Africano. In quella casa, poche ore prima, Mark aveva ucciso l’ex fidanzata Ilaria Sula, 30 anni, al culmine di una lite. Dopo il delitto, secondo quanto ricostruito, avrebbe chiamato la madre per chiederle aiuto.

“Cosa hai fatto?”: Mark Samson in stato confusionale
Appena entrata, Nors ha visto il corpo di una donna steso a terra, il volto rivolto verso il pavimento. Era Ilaria. “Gli ho chiesto: ‘Cosa hai fatto?’. E lui mi ha risposto in filippino: ‘Se non lo facevo io, ammazzavano me’”, ha raccontato la madre. Una frase che, secondo la sua interpretazione, Mark avrebbe pronunciato per giustificarsi. Come se fosse stato costretto a scegliere tra la vita e la morte.
Nors Man Lapaz è ora indagata per concorso in occultamento di cadavere, e la sua testimonianza è al vaglio degli investigatori. L’obiettivo è capire se abbia partecipato in qualche modo alla fase successiva al delitto, oppure se si sia trovata lì per caso, travolta da una tragedia già consumata.
Il racconto consegnato alla Polizia svela un retroscena familiare inquietante, fatto di paura, shock e disperazione. Ma soprattutto solleva domande ancora senza risposta: perché Mark ha ucciso Ilaria? E cosa c’era dietro quella frase agghiacciante?