Onorato presenta “Viva Roma sempre”: l’assessore vuole diventare il “volto” del Pd per le elezioni 2027

Alessandro Onorato

Lo avevamo detto. Le “passerelle” mediatiche degli ultimi mesi di Alessandro Onorato, assessore allo Sport, Grandi Eventi, Moda e Turismo di Roma Capitale, sempre in prima fila accanto a personaggi più o meno famosi e onnipresente sui social a documentare la sua ascesa da “ragazzo di periferia” a manager e politico rampante, erano il preludio al grande annuncio: la sua intenzione di diventare protagonista “vero” della politica. Che si traduce in una candidatura pesante. Sempre che glielo permettano.​

Che nel Pd ci sia maretta, sia a livello locale che nazionale, è cosa risaputa. E allora approfittarne e cercare di farsi largo è anche lecito, soprattutto se si è circondati da persone confuse e litigiose. Intanto, la corsa alle elezioni del 2027 sembra più una soap opera che una sfida seria: Campidoglio da un lato e Montecitorio dall’altro, in un duello da primetime. In questa giostra, Onorato non si accontenta di fare la comparsa. Con il suo “stile a prova di flash” e il phisique du rôle che sembra fatto apposta per attirare i fotografi, trasforma ogni gesto in uno spettacolo, con l’ambizione di costruire la sua “piattaforma personale”.

E così, se la scalata verso i vertici non gli dovesse garantirgli il posto di Roberto Gualtieri, con il quale ieri, alla presentazione del nuovo progetto sembrava essere di nuovo d’amore e d’accordo, almeno potrà vantare una presenza mediatica che potrebbe portare addirittura a poltrone migliori.

“Viva Roma Sempre”: progetto civico oppure la vetrina del nuovo influencer politico?

L’ennesima iniziativa di marketing politico dell’assessore prende vita con “Viva Roma Sempre”, un progetto ideato dallo stesso Onorato che, tra una foto e l’altra, si propone di unire professionisti, imprenditori e giovani talenti per dare una scossa a Roma, puntando però anche a proiettarsi nel panorama politico nazionale. Fondata nel 2021 e capace di raggiungere il 6% grazie a un pubblico ormai pronto a commentare ogni post, questa realtà si ispira ai modernizzatori tirati in ballo da Goffredo Bettini. Un’arma a doppio taglio: da un lato, un trampolino per raggiungere vette politiche, dall’altro, una vetrina personale.

E alla presentazione, appunto, c’era anche Gualtieri. Sorrisi e ammiccamenti tra i due, con il Primo Cittadino, però, che ha tenuto a precisare, tra le righe, che si ricandiderà. “Se verrò rieletto…”. E allora, il buon Onorato, che cosa farà? Di nuovo il gregario?

Alessandro Onorato, l’uomo che non doveva chiedere mai (nemmeno all’Ordine dei Giornalisti)

Dal palcoscenico locale alla ribalta nazionale

Dietro le quinte si mormora che Onorato non si accontenti del suo attuale ruolo. Un ex “ragazzo di periferia”, nato a Ostia, ma “fuggito” nei quartieri bene di Roma, che ha sfidato le regole del gioco politico, ora punta a una spinta propulsiva nel panorama nazionale. Con il sostegno di chi vive e respira le dinamiche interne del PD, l’assessore sa di potercela fare e di contare su una rete di contatti che lo considerano un elemento cardine per future manovre elettorali. Anche se più di qualcuno storce il naso. Perché non tutti stanno dalla sua parte. Anzi. C’è chi proprio non lo sopporta, dentro allo stesso Pd. E vede nell’assessore una voglia di arrivare che “cozza” con gli interessi comuni del partito stesso.

Ma quelli sono i rumors. Onorato intanto va dritto come un treno. E in un ambiente in cui ogni mossa viene analizzata con l’attenzione di un reality show, l’assessore si propone come il “candidato dei moderati”: una figura in grado di attrarre chi non vuole schierarsi eccessivamente né a sinistra né a destra, cercando, se possibile, di scuotere persino i pilastri della segreteria Schlein.

Del resto, la storia politica di Onorato parla chiaro: nel 2006 entra nel consiglio comunale con i DS grazie a Walter Veltroni. Poi passa all’Udc. Nel 2013 si unisce alla lista civica di Alfio Marchini, diventando uno dei protagonisti dell’opposizione a Ignazio Marino. Infine nel 2021 si schiera con Roberto Gualtieri.

Tra illusioni glamour e realtà

Ma mentre Onorato lancia slogan e a partecipa a eventi glamour – che oscillano tra il fare politica e il marketing personale – resta il dubbio se dietro quelle passerelle scintillanti ci sia una strategia politica solida o solo un abile trucco per attirare l’attenzione. In un clima politico dove ogni selfie e ogni diretta social possono decidere sorti elettorali, la sua ambizione di entrare nel Campidoglio (o, meglio, di farsi notare a Montecitorio) sembra più una sfida che una proposta, in bilico tra l’arte della comunicazione e l’amara realtà della politica.