Le opposizioni festeggiano un anno di divisioni…
Schiumano di rabbia le opposizioni dopo un anno di centrodestra al governo. Perché non sono in grado di costruire un’alternativa.
Criticano, criticano, ma alla fine di la’ c’è una maggioranza più che compatta, mentre dalle loro parti ci sono solo divisioni. E un po’ di schiamazzi ora su un tema ora su un altro ma si registrano pure lì distanze siderali.
Opposizioni spappolate in un anno
Pochi gli sprazzi di minoranza in questi dodici mesi. La legislatura durerà altri quattro anni e dell’opposizione ci sono tracce scarse. Si sono visti sul salario minimo che ha diviso persino i sindacati; riescono a protestare su una sanità che arriva a stanziamenti record; ma non c’è traccia di difficoltà serie create all’esecutivo. Si eccitano solo quando parlano di diritti civili, ma ormai il popolo sbadiglia.
Tra di loro, dopo un anno, le opposizioni trovano complicato persino farsi vedere assieme. Diciamocelo: fa abbastanza ridere la partecipazione di “delegazioni” alle manifestazioni altrui. Temono la contaminazione… Tutti assieme su un palco, forse, in qualche elezione locale. Poi, non c’è un solo giornalista che li possa intervistare assieme.
Si vedono solo in “delegazione”
E così Schlein va a salutare Conte dai suoi; e Conte andrà a salutare Elly l’11 novembre a Roma. Belli i tempi del centrodestra che manifestava assieme ai tempi dell’opposizione. Non c’era bisogno di “delegazioni”: c’era il popolo con i nostri leader. Loro, invece, non ci riescono proprio. Ciascuno teme i fischi degli altri.
La deriva massimalista che coincide con l’avvento della Schlein alla guida del Pd ha inasprito la concorrenza con i Cinquestelle. Al centro si dimenano Renzi e Calenda, divisi pure loro, e poco spazio ha l’estrema sinistra se non per strillare. Ma dove vanno così come sono combinati?
Il centrodestra ha festeggiato un anno di governo. L’opposizione ha acceso candele al buio che la riguarda. Per l’Italia non rappresenta davvero un problema.