Ora anche Germania pensa di seguire l’esempio dell’Italia sui clandestini: portarli in altri Paesi

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Il governo tedesco intende valutare la possibilità di svolgere le procedure di asilo fuori dall’Europa. Stando a quanto appreso dalla Dpa da fonti che hanno preso parte alla riunione ieri tra vertici dei Land e governo federale, il cancelliere Olaf Scholz e i governatori regionali hanno concordato un testo corrispondente per la dichiarazione finale dell’incontro che si è chiuso a tarda notte nella sede della cancelleria a Berlino dopo 17 ore di trattative e discussioni. “Il governo federale – recita il testo – esaminerà se in futuro lo status di protezione dei rifugiati potrà essere determinato anche nei Paesi di transito o nei Paesi terzi, nel rispetto della Convenzione di Ginevra sui rifugiati e della Convenzione europea sui diritti dell’uomo”.

Berlino: trovare Paesi disposti al progetto

I Socialdemocratici (Spd), i Verdi e i Liberi Democratici (Fdp) avevano già concordato in sede di accordo di coalizione una verifica in merito alla possibilità di svolgere le procedure di asilo “in casi eccezionali” nei Paesi terzi al di fuori dell’Ue – nel rispetto della Convenzione di Ginevra sui rifugiati e della Convenzione europea Convenzione sui diritti dell’uomo. La scorsa settimana il premier del NordReno-Westfalia, il cristianodemocratico Hendrik Wuest, aveva avanzato una nuova proposta a favore delle procedure di asilo al di fuori dell’Ue. Scholz inizialmente si era espresso con cautela in merito e aveva sottolineato che bisognerebbe prima trovare Paesi disposti a partecipare a un simile progetto. L’Italia e l’Inghilterra li hanno trovati.

In Germania più che altro è una questione di soldi

Dopo mesi di dispute, i governi federale e regionali sono riusciti anche a raggiungere un accordo sulla futura ripartizione dei costi dei profughi. Il governo federale si impegna a pagare una somma forfettaria di 7.500 euro all’anno per richiedente asilo, ha annunciato il cancelliere Olaf Scholz alle prime ore di oggi a Berlino al termine della maratona negoziale. I Laender tedeschi chiedono da tempo al governo di Berlino un maggiore contributo finanziario per le spese dei profughi, sottolineando di non avere alcuna influenza sul numero di clandestini che Berlino ammette nel Paese.