“La pesca”: ora il partito anti-famiglia polemizza pure sul bellissimo spot di Esselunga
Incredibile: c’è in Italia un partito anti-famiglia che fa polemica persino su un bellissimo spot di Esselunga. Vediamo di che si tratta. “La pesca”: è questo il titolo del nuovo spot pubblicitario lanciato da Esselunga e trasmesso da lunedì sera sulle principali reti televisive. Lo spot è girato nella forma di un cortometraggio cinematografico, una sorta di racconto che veicola il messaggio: “Non c’è una spesa che non sia importante”. “La campagna vuole mettere in luce l’importanza della spesa che non è solo un atto d’acquisto, ma ha un valore simbolico molto più ampio” spiega Roberto Selva, chief Marketing & Customer Officer di Esselunga. Il soggetto è ispirato a una spesa vista attraverso gli occhi e il vissuto di una bambina: un gesto, fatto con la semplicità e allo stesso tempo con l’ingegno tipico dei bambini, svelerà, istante dopo istante, una storia densa di tenerezza che arriva al cuore e commuove con delicatezza.
Una pubblicità edificante e positiva
Il film sarà disponibile in televisione, nelle sale cinematografiche e sui canali digitali. Una campagna firmata dall’agenzia creativa di New York Small, girata a Milano dal regista francese Rudi Rosenberg e prodotto da Indiana Production. Il gruppo Esselunga non è nuovo a curare la sua immagine attraverso immagini cinematografiche, come nella precedente esperienza del 2011 quando il fondatore Bernardo Caprotti affidò a Giuseppe Tornatore la scrittura e la regia di un video promozionale destinato ai clienti, prodotto dall’Adnkronos, intitolato ‘Il mago di Esselunga’, un racconto di 16 minuti, in cui una famiglia alle prese con la spesa scopre magicamente il ‘dietro alle quinte’ del supermercato, dove i veri protagonisti della spesa sono coloro che lavorano alla preparazione dei banconi.
Un crimine celebrare la famiglia tradizionale per qualcuno
Però, questa edificante epositiva pubblicità sta facendo discutere. La trama è molto semplice: una bambina fa la spesa insieme alla sua mamma nel punto vendita di via Solari di Esselunga. La bambina si ostina a comprare una pesca che, a fine spot, regala al papà (separato) che viene a prenderla sotto casa. Mentre i due sono in macchina la bimba porge la pesca al padre e gli dice che è un regalo da parte della mamma, cosa nonb vera, nel tentativo di riappacificarli. Secondo gli anti-famiglia la pubblicità polemizza sulle scelte dicendo che la società ha voluto “strumentalizzare” le emozioni di una bambina celebrando la “famiglia tradizionale”. E perché non dovrebbe essere così?