“Ora si può togliere il pedaggio di Ponte di Nona Lunghezza”. Nicola Franco scrive al ministro e ad Anas
“La decisione del Consiglio dei Ministri di revocare la vecchia concessione per le autostrade A24 e A25 apre un nuovo scenario per il nostro territorio. È finalmente possibile, infatti, eliminare l’odioso pedaggio del casello Ponte di Nona e Lunghezza, un vero e proprio ‘pizzo’ che gli abitanti del versante prenestino-collatino sono costretti a pagare per muoversi da e verso il centro della città”. Lo scrive in una nota Nicola Franco Presidente Municipio Roma 6 Le Torri
Il pedaggio di Ponte di Nona Lunghezza: ecco perché si può togliere
“Quella del casello di Ponte di Nona e Lunghezza – scrive Franco – è una battaglia storica del centrodestra, che stavolta possiamo vincere assieme ai cittadini se oggi facciamo sentire forte la nostra voce. Con la revoca delle concessioni, infatti, l’autostrada è ora gestione Anas, tornata dunque in mano pubblica, e possiamo riuscire a eliminare il casello di Ponte di Nona e Lunghezza. Per vincere, però, dobbiamo muoverci subito, prima della sottoscrizione di qualsiasi altra convenzione, così da mettere nero su bianco che i cittadini del Municipio VI delle Torri sono cittadini romani come gli altri”.
Nicola Franco chiede l’abolizione di un pedaggio ingiusto
“Chiederò urgentemente – prosegue il presidente eletto con il centrodestra – un incontro con i vertici Anas per sottoporre loro la questione, chiedendo che i cittadini delle Torri siano finalmente esentati dal pagare l’odioso pedaggio di un casello autostradale che si trova all’interno del comune di Roma.
Ciò contribuirebbe anche a smaltire parte del traffico tra via Collatina e via Prenestina, visto che molti automobilisti potrebbero così usufruire del tratto della A24 che dalla Tangenziale Est porta a Ponte di Nona”. “Sarebbe sufficiente una presa d’atto da parte di Anas e Ministro delle Infrastrutture che il casello, essendo all’interno del perimetro urbano di Roma, va semplicemente eliminato. È come se da Ostia, per fare un esempio, i cittadini dovessero pagare per andare in centro”.