Ostia, cercasi ‘schiavi’ a 400 euro al mese: l’annuncio scatena la polemica
Che sia difficile trovare lavoro sembra quasi, purtroppo, una certezza: giovani laureati in cerca di un’occupazione, mamme che vengono ‘cacciate’, differenze salariali che esistono tra uomini e donne. E ancora, tanti ragazzi che decidono di fare la valigia e di salutare l’Italia per cercare altrove un futuro migliore. Perché ‘incappare’ in annunci di lavoro umilianti non è raro e ritrovarsi di fronte a proposte avvilenti non fa altro che peggiorare quello stato d’animo, fatto di rabbia, frustrazione, senso di sconfitta. Tra la delusione e la vergogna di non avercela fatta, in una realtà che ci vuole sempre in tempo, perfetti: bisogna laurearsi in tempo, trovarsi subito un lavoro. Facile a dirsi, difficile a farsi.
E uno degli annunci, che fa indignare, arriva proprio da Ostia, sul litorale romano. Chi lo ha pubblicato cercava una segretaria, dal lunedì al venerdì per 20 ore settimanali, insomma un part-time. Niente di male, se non fosse che la paga era di 400 euro al mese.
Lavoro a Ostia, l’annuncio che fa rabbia: ‘400 euro per 20 ore settimanali’
“Siamo in cerca di una segretaria part time dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 presso la nostra sede di Ostia. Il lavoro consiste nella gestione degli appuntamenti (usando calendar), utilizzo del pc (word/excel/mail e internet), cura dell’archivio sia cartaceo che online, organizzazione meeting e riunioni della responsabile”. Prima la candidatura inviata da una donna, poi la risposta dettagliata dell’azienda con tutta l’organizzazione del lavoro.
Una risposta che ha lasciato senza parole chi l’ha ricevuta. E non tanto per la mole di lavoro, che non è certo poca, quanto per lo stipendio: 400 euro al mese. Ma non solo. Nella mail è specificato, messo nero su bianco, che il primo periodo sarà di prova, poi successivamente avverrà la regolarizzazione del controllo. E la domanda sorge spontanea: la prova sarà retribuita? I dubbi restano. E la polemica monta.
La speranza di trovare un lavoro
La donna, che sperava di aver trovato finalmente un lavoro, ha pubblicato l’offerta che le era stata proposta sui social, su un gruppo Facebook che cerca da tempo di dire basta ad annunci generici, ambigui. E forse, in questo caso, poco dignitosi. “Se qualcuno volesse candidarsi, procedete pure” – ha scritto con ironia.
E il post, in poco tempo, ha fatto accetta di like e commenti indignati. “Cercano schiavi a 400 euro, questa è la grande imprenditoria italiana” – ha tuonato un internauta, seguito da chi spera in un intervento tempestivo per mettere un freno ai furbetti. Quelli che giocano sulla pelle di persone disperate in cerca di lavoro per andare avanti. E che si sentono nella posizione giusta, di potere, di poter fare e dire tutto, anche offrire pochi euro all’ora. Come a dire: ‘Se hai bisogno di lavorare, devi stare a queste mie regole‘. Anche se le ‘regole’ e le richieste sono ai margini della dignità.
“Che vergogna, vanno denunciati, neanche il tirocinio viene pagato così”, scrivono in tanti. E purtroppo non è la prima volta che accade. Datori di lavoro che se ne approfittano e migliaia (e migliaia) di cittadini con famiglie da portare avanti disposti a tutto (o quasi) pur di non ritrovarsi senza un euro a fine mese.
Annunci di lavoro sempre più umilianti
E se è già difficile trovare lavoro, ritrovarsi faccia a faccia con annunci umilianti non è da meno. C’è chi non pubblica gli orari, la retribuzione, chi pretende senza dare. Chi gioca sulla pelle di ragazzi, ma anche di madri e padri di famiglia che non ce la fanno ad andare avanti. E che devono accettare tutto. Quasi a dire: prendere o lasciare. Anche se questo significa, più delle volte, ‘prendere’ poco, fare i conti con turni disumani, in un ambiente difficile. Lasciare, però, è quasi da folli, in una società che ti fa sentire sbagliato. Lasciare vuol dire ritrovarsi di nuovo senza niente. E accontentarsi sembra essere l’unica strada, lì dove le opportunità non ci sono.
Ora, però, la domanda è lecita: tutto ciò è normale? Non è forse il caso di controllare? Fino a quando tutto questo sarà possibile, gli annunci di lavoro mortificanti, come quello di Ostia, esisteranno. Eccome, se esisteranno.