Ostia come Scampia: nelle case popolari si attende solo la tragedia (FOTO)

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Ormai gli inquilini delle case di edilizia residenziale popolare di Ostia Ponente sono in attesa della tragedia. Che potrebbe avvenire da un momento all’altro, come da tempo stanno ripetendo a tutti: enti preposti e politici, sia di maggioranza che di opposizione. Ma le cose, soprattutto nelle abitazioni di via Antonio Forni, al civico 39 – e ora anche sul lungomare Duca degli Abruzzi, al numero 58 – le cose sono precipitate. E si rischia una nuova Scampia, con morti e feriti.

Di questa zona si parla prevalentemente quando ci sono i blitz delle forze dell’ordine. L’ultimo proprio in via Antonio Forni: la polizia qui ha fatto un’operazione importante, andando a scoprire un appartamento utilizzato per lo spaccio H24. E gli agenti sono dovuti passare tra calcinacci e nastri che delimitano i marciapiedi, perché qui, da mesi, c’è pericolo che crollino pezzi di balcone.

Ostia, ‘case cadenti’: balconi senza ringhiere e calcinacci ‘in picchiata’ (FOTO E VIDEO)

Situazione peggiorata con le piogge estive

La situazione è peggiorata con la pioggia e il vento di ieri. Sono bastate poche gocce di acqua e il vento forte per far precipitare una situazione già compromessa. “Ogni volta che piove – racconta un residente di via Forni – dal soffitto che si trova prima delle terrazze, al centro delle scale cola acqua mista a guano di piccioni e altri uccelli, oltre a escrementi di altri animali”. E il timore è che, se dovesse piovere più forte, possa crollare tutto.

“Dobbiamo fare qualcosa prima che ricomincino le piogge invernali – affermano infatti gli abitanti – altrimenti qui l’acqua continuerà a danneggiare la struttura e, vista l’attuale situazione, il rischio crollo diventa sempre più concreto. Qui faremo la fine di Scampia. Lo stiamo dicendo adesso. Se non si interviene subito, c’è il rischio che qualcuno si faccia male. O peggio, che ci scappi il morto. Perché se crolla tutto non si sa come va a finire”.

Palazzo pericolante a causa dell’incendio

Il palazzo, infatti (parliamo della scala B, palazzina E), è stato oggetto di un incendio tempo fa. “E ora per questo è pericolante – prosegue il residente – la struttura infatti è tutta puntellata sotto e sta in pendenza. Qui stiamo tutti con la paura che prima o poi crolli tutto. L’ultima volta che c’è stato il nubifragio a Ostia l’acqua è arrivata quasi all’ascensore, con il rischio di un corto circuito.

Soffitto crollato sul lungomare Duca degli Abruzzi

E se a via Forni piangono, sul lungomare Duca degli Abruzzi di certo non ridono. Anzi. Qui la situazione forse è anche peggiore, visto che ieri c’è stato un crollo importante sia dentro un’abitazione che all’esterno, al civico 58. Qui, già dallo scorso 7 giugno, “al fine di tutelare e salvaguardare l’incolumità individuale”, è vietato “utilizzare balconi e giardini pertinenziali fino a nuova comunicazione”, come si legge nell’avviso scritto nel portone.

Ma questo non è bastato a evitare che una pioggia di calcinacci e intonaco crollasse all’interno di una casa. A cadere il solaio, a causa della perdita di acqua nell’appartamento del piano superiore. Solo per miracolo gli inquilini non sono stati colpiti. Sul soffitto si sono creati due grossi buchi, come testimoniano le foto. “Ci prendono in giro da anni – racconta una residente – e ogni volta dicono che cominciano i lavori. Ma dove? Quando?”

“I miei genitori hanno di corsa riparato il danno”, racconta la figlia degli inquilini. “Hanno pagato di tasca loro 1.000 euro, per evitare che ci fossero peggiori conseguenze e il soffitto gli crollasse addosso. Non è che perché vivono in case popolari sono bestie e devono essere trattati da animali. Da anni si segnalano questi problemi, ma nessuno fa nulla”.

Cosa fa il responsabile delle politiche abitative?

“Noi ci siamo rivolti più volte all’assessore alle Politiche abitative del X Municipio, Giuseppe Sesa, ma la situazione non è mai cambiata. Da mesi – o meglio da anni – stiamo così. L’unica cosa che è stata fatta è quella di mettere il nastro arancione intorno ai palazzi. Quasi una presa in giro. Come se i calcinacci, se dovessero cadere, si limitassero all’area delimitata dal nastro, quando invece ogni giorno la situazione peggiora. Senza contare, appunto i pericoli per la staticità della palazzina. E la (mancata) sicurezza di ringhiere e balconi”, lamentano i residenti.

“Vorremmo quindi sapere cosa sta facendo per noi l’assessore, sempre che qualcosa si stia finalmente muovendo. Se qualcuno ha intenzione di fare dei lavori di ristrutturazione per mettere in sicurezza queste palazzine. O se dobbiamo convivere con l’ansia e la paura. Ovviamente la domanda è rivolta anche al Presidente del Municipio Mario Falconi“.