Ostia, crolla una cabina al Miami, colpa dell’erosione, ma non solo: ‘dito’ puntato sui pannelli degli altri stabilimenti
Colpa dell’erosione, ma non solo. Momenti di paura nella tarda mattinata di oggi, 22 agosto, a Ostia. Una cabina dello stabilimento Miami, sul lungomare Amerigo Vespucci al civico 124, la B23, è improvvisamente crollata sotto le onde del mare.
La titolare dello stabilimento rassicura i bagnanti. “L’area è già stata messa in sicurezza. La cabina è stata rimossa a nostre spese, non ci sono più resti né in acqua né sparsi sull’arenile. Abbiamo provveduto a raccogliere i pezzi, che ora sono stati stoccati, in attesa di essere portati in discarica. Il danno purtroppo c’è stato, ma non è il caso di creare allarmismo, visto il tempestivo intervento di ripristino e pulizia dell’area interessata”.
Zona interdetta
Subito dopo il crollo sul posto è intervenuta la Capitaneria di Porto, che ha interdetto un piccolo tratto di spiaggia con una transenna, che dovrebbe essere tolta entro domani. I titolari dello stabilimento, dal canto loro, per maggiore sicurezza hanno provveduto a sgomberare anche la cabina B22, trasferendo gli occupanti in un’altra cabina.
“La transenna è stata messa non perché ci sia un pericolo dovuto alle cabine, che non ci sono – spiega la titolare dello stabilimento – ma a causa dell’erosione. Infatti non c’è proprio spiaggia”.
Non solo colpa dell’erosione
“Qui stiamo aspettando che la Regione faccia il ripascimento delle spiagge da 10 anni. E questo è il risultato. L’erosione – accusa la donna – è comunque dovuta ai pannelli che sono stati fatti lo scorso anno in altri stabilimenti. Questo ha messo a rischio non solo il mio stabilimento, ma circa 4 chilometri di costa, che parte dal Venezia e che arriva fino alla Capannina. Mi dicono infatti che sono diversi gli stabilimenti che hanno ormai le cabine che sono arrivate in acqua.
E se per noi è stato facile rimuovere una cabina in legno, non lo è altrettanto quando a crollare è una cabina in cemento”.