Ostia, è ancora guerra tra clan. Tre arresti, avevano gambizzato il cognato di Roberto Spada
Ancora malavita organizzata ad Ostia. In una vera e propria guerra tra clan. Sembra proprio che quella che un tempo era la perla balneare di Roma non riesca ad uscire dalla violenza e dal degrado. Nonostante l’impegno profuso dalle Forze dell’Ordine nel controllo del territorio che stavolta ha portato a tre arresti eccellenti. Si tratterebbe delle persone che quasi due mesi fa avevano sparato alle gambe di Paolo Ascani, cognato di Roberto Spada. Quest’ultimo noto alle cronache per la testata rifilata al giornalista della trasmissione Nemo Daniele Piervincenzi. Il blitz che ha portato all’arresto dei tre malavitosi è stato compiuto dai Carabinieri in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP di Roma su richiesta della DDA della capitale con l’accusa di tentato omicidio. Secondo quanto riportato nel servizio dell’emittente ExtraTv il fatto criminoso si inserirebbe in una ricollocazione degli equilibri del crimine nella cittadina del litorale, dopo la decapitazione del clan Spada con gli arresti degli scorsi mesi.
Un plauso alla Magistratura e alle Forze dell’Ordine quindi. Ma anche tanta tristezza nel vedere che ancora il Lido di Rima sembra proprio essere la terra di nessuno. Tra immigrazione illegale, guerra tra clan che si contendono il territorio e spaccio di droga. Nell’inerzia dell’amministrazione grillina di Roma e del decimo Municipio.
Ostia, ora serve la buona politica. Le Forze dell’Ordine ce la mettono tutta contro i clan ma il territorio è fuori controllo
Ora più che mai ad Ostia servirebbe la politica. Quella buona però, con la P maiuscola. Perchè dopo un lungo e doloroso commissariamento del territorio e le nuove elezioni municipali purtroppo sembra essere cambiato poco o nulla. Certo, la lotta ai clan e alla criminalità organizzata non è un compito specifico del sindaco di una città e tanto meno di un presidente di Municipio. Ma le buone politiche portano spesso ad un migliore controllo dei quartieri. Riducono le sacche in cui il crimine si infiltra e si organizza. Specie lungo il litorale, dove servirebbe una visione lungimirante. Premiando il commercio di qualità e promuovendo una movida sicura e responsabile. Aiutando con regole chiare i gestori degli stabilimenti balneari, quelli che nei decenni si sono sempre comportati bene. Potenziando il nucleo della Polizia municipale, perché con pochissime pattuglie è impossibile garantire la legalità su di un’area così ampia e complessa. Tutte iniziative che spettano proprio all’amministrazione. Ma delle quali ad Ostia ancora non si vede traccia.
Far west a Ostia, gambizzato uno degli Spada
Raggi e la Di Pillo devono garantire anche ad Ostia decoro e lotta al degrado
La sindaca di Roma Virginia Raggi e la presidente grillina del decimo municipio Catia Di Pillo devono intervenire subito per garantire il giusto decoro alla cittadina del litorale. Iniziando da una puntuale pulizia delle strade e dei cassonetti, che significa lotta attiva contro il degrado. Ripristinando lampioni e luci rotte, nell’entroterra come nel lungomare. Incoraggiando il commercio locale, perché le serrande aperte e le luci accese sono i primi veri presidi nella lotta contro il crimine. Ad Ostia serve di più che una normale amministrazione, e invece la maggioranza del Municipio riesce a compattarsi solo sul voto favorevole allo sgombero di Area 121. L’esperimento di legalità portato avanti da Casapound per togliere dalla strada decine di famiglie italiane indigenti. Mentre si continua a tollerare girandosi dall’altra parte l’occupazione della ex Colonia Vittorio Emanuele. Diventata luogo di spaccio e terra di nessuno. Rifugio di malavita ed immigrazione illegale. Ecco la svolta che non c’è stata, perché per amministrare bene non bastano gli slogan elettorali. Ma servono visione competenza e passione. Per tutta la durata del mandato.