Ostia e i nuovi bandi del Comune: l’allarme del sindacato Sib: “Stagione a rischio, pioggia di ricorsi in vista”

A primavera inoltrata, Ostia si trova impantanata in una precarietà amministrativa che mette a rischio l’intera stagione balneare. I nuovi bandi del Comune di Roma, anziché portare ordine e chiarezza, sembrano complicare ulteriormente la situazione. A lanciare l’allarme è Eddy Moscara, gestore dello stabilimento Belsito e presidente provinciale del Sib Confcommercio, il sindacato che rappresenta gli imprenditori balneari. “Non siamo tutti ricchi come Briatore. Nell’immaginario comune, siamo visti come arricchiti grazie al demanio pubblico, ma la realtà è ben diversa”, denuncia Moscara. “Abbiamo ricevuto una Tari da 32mila euro, paghiamo 64mila euro di canone annuo, 18mila euro di Imu, oltre a tutte le altre spese stagionali. Eppure, nel nuovo bando viene fissato un canone da 20mila euro, un valore inspiegabilmente inferiore a quanto già versiamo”.
Un litorale in stand-by
Ostia si presenta in condizioni tutt’altro che pronte per la stagione estiva: spiagge libere in abbandono, cabine incendiate ancora sotto sequestro, chioschi chiusi e transenne che delimitano cantieri infiniti. Perfino viale del Lido di Castelporziano è invaso da discariche abusive. “Non siamo contrari ai bandi, anzi li vogliamo. Vogliamo uscire da questa precarietà che ci portiamo dietro da oltre 15 anni. Ma devono essere bandi seri, non soluzioni improvvisate. Un bando annuale è inutile, non aiuta né noi concessionari, né i clienti”, continua Moscara.

Tempi lunghi e ricorsi inevitabili
A quanto pare, il vero problema risulta essere la tempistica. “Il termine per presentare domanda è scaduto, il 9 aprile verranno aperte le buste, ma i ricorsi saranno inevitabili, bloccando tutto per almeno un mese. Se poi dovessimo sgomberare, avremmo bisogno di altri 30 giorni per smontare le nostre strutture. Arriveremmo a luglio, con il subentrante costretto a ricostruire tutto, senza il tempo e le risorse economiche necessarie”.
L’appello del sindacato
Il sindacato chiede così chiarezza e stabilità per il settore: “Servono bandi seri, da 5 a 20 anni. Se vinciamo, continueremo a lavorare con passione, altrimenti va bene lo stesso. Ma basta prese in giro con il pretesto della legalità. Se fossimo stati illegali, in 30 anni avrebbero avuto il tempo di mandarci via”. Un’incertezza pesa anche sui lavoratori: “Non stiamo assumendo i nostri duemila dipendenti stagionali. Abbiamo personale storico: la nostra segretaria lavora con noi da 25 anni, il cuoco da 30. Io e il mio socio non sappiamo più cosa dire loro”.
L’appello finale, riguarda sia il sindaco Roberto Gualtieri che l’assessore al patrimonio, Tobia Zevi: “Se noi andiamo via, non è scontato che i nuovi concessionari riassumono tutti i nostri dipendenti. Il rischio è che troppi rimangano senza un’occupazione. Ad oggi nessuno ha vinto, resta una sola sconfitta che colpisce Ostia nel profondo del cuore“.