Ostia, “Il mercato di San Fiorenzo sarà una Casa della Cultura, se la Regione ci darà i fondi”. Intervista all’assessore Calcerano

A sinistra, l'ex mercato di San Fiorenzo di Ostia, a destra l'assessore Calcerano
Contenuti dell'articolo

Il Nuovo 7 Colli ha intervistato l’assessore Calcerano sul caso dell’ex mercato di San Fiorenzo. Una intervista che permette di capire lo stato dell’arte su una delle strutture territoriali più in vista del litorale, in attesa di tornare a disposizione della comunità.

Assessore Calcerano, il mercato di San Fiorenzo di Ostia: qual’è lo stato dell’arte oggi della struttura?

“A seguito degli atti vandalici che hanno interessato la casa della cultura nel 2022, abbiamo operato una prima tornata di interventi di ripristino e messa in sicurezza, per circa 260.000 euro. Successivamente, anche al fine di assicurare un adeguato presidio alla struttura, ed evitare altri casi di danneggiamento, abbiamo allocato alcuni uffici municipali al piano superiore, assicurando anche il cablaggio. Dobbiamo pero’ portare a termine i lavori, per poter restituire definitivamente questo importante spazio ai cittadini”.

Cosa diventerà, nel prossimo futuro, l’ex mercato coperto e quali tempi prospetta per un suo eventuale recupero?

“La casa della cultura, grazie allo sforzo congiunto di roma capitale e del municipio x, e’ stata inserita tra gli interventi di rigenerazione urbana previsti dalle cosiddette “strategie territoriali”, finanziate dal fondo europeo di sviluppo reginoale-fesr [con delibera di giunta capitolina n. 226 del 26 giugno 2023, n.d.r.]. siamo dunque in attesa che si perfezioni l’iter di sblocco di questi fondi da parte della RegioneLazio – che ci assicurano avverra’ a breve – per poter completare la riqualificazione dell’area, ed offrire alla cittadinanza uno spazio per eventi culturali e per incontrarsi e stare insieme”.

Il recupero della struttura verrà messo a ‘sistema’ con il resto del quartiere? In che modo? Anche alla luce del secondo avviso deserto relativo ai giochi interni alla struttura?

“Per questa amministrazione la destinazione ad attivita’ culturali dello spazio non e’ in discussione. E crediamo nell’importanza del dialogo con i comitati e con le realta’ associative locali. Da qualche tempo si e’ formato anche un coordinamento di giovani ragazze e ragazzi, che ha proposto una bozza di regolamento di gestione condivisa dello spazio. Deve essere il territorio a riappropriarsi della casa della cultura. Altrimenti il rischio e’ quello di realizzare la proverbiale cattedrale nel deserto, che sara’ di nuovo esposta al degrado. Il nodo piu’ complesso da sciogliere, pero’ – al di la’ della ristrutturazione – resta l’individuazione di una modalita’ gestionale. Che sia sostenibile nel medio periodo per l’amministrazione comunale. Per quanto riguarda la rimozione dell’area ludica che attualmente occupa il piano terra dello stabile, l’avviso pubblico andato deserto non fermera’ la nostra azione. Il nostro obiettivo e’ individuare una soluzione che consenta al municipio di liberare in tempi ravvicinati questo spazio, senza ulteriori costi”.

Questa amministrazione municipale è ormai ampiamente oltre il giro di boa, ma nella cittadinanza sembra persistere un senso di sconforto: come giudica questi tre anni di governo locale?

“In una citta’ sconfinata e complessa come roma, i cittadini hanno quasi sempre buoni motivi per lamentarsi. Ma e’ compito di chi amministra ascoltarli e qualche volta far notare che su alcune questioni sono stati raggiunti dei risultati. All’infernetto siamo riusciti a rimuovere un abuso edilizio su strada pubblica la cui ordinanza di demolizione risaliva al 2003. Dal 2021 sono stati inaugurati tre nuovi plessi scolastici nell’entroterra. Abbiamo preso in consegna molti beni confiscati alla criminalita’ organizzata, che saranno adibiti al sociale. E con i fondi giubilari vogliamo togliere finalmente le transenne che da decenni avvolgono la torretta del palazzo del governatorato, restituendo dignita’ alla nostra comunita’”.

Un’ultima domanda: se avesse la bacchetta magica, qual è la prima cosa che farebbe come Assessore ai lavori Pubblici e al Patrimonio?

“Riempirei gli uffici di tutti i municipi e di roma capitale di personale giovane e motivato, soprattutto tecnici: architetti, ingegneri, geometri… Avere piu’ personale significa poter spendere di piu’ e meglio per cose come la manutenzione delle strade. La cura dei parchi. La messa in sicurezza del territorio rispetto agli eventi estremi causati dal cambiamento climatico. In vista del giubileo stiamo facendo lo straordinario, e va bene. Ma credo che quello che oggi le romane ed i romani desiderino di più e’ una buona ordinaria amministrazione, che semplifichi le loro giornate. Come diceva Lucio dalla, oggi l’impresa eccezionale e’ essere normale”.