Roma, la Cocciniglia Tartaruga fa strage di pini nella Riserva Naturale Statale del Litorale: “Attacco devastante”
Pini di Castel Fusano e Castel Porziano sono attacco dalla «Toumeyella parcornis», la Cocciniglia Tartaruga che sta uccidendo gran parte delle alberature della Capitale. A lanciare l’allarme gli ambientalisti di EcoItaliasolidale, intenti a proteggere il prezioso patrimonio arboreo, simbolo della città.
Attacco del parassita devastante
«Nel X Municipio l’attacco del parassita è stato devastante – denuncia Piergiorgio Benvenuti, presidente di Ecoitaliasolidale – Una strage che ha colpito gravemente la Pineta di Castel Fusano dove negli anni sono stati tagliati migliaia di alberi morti. Un’area irriconoscibile rispetto a tanti anni fa. Un allarme, però, che coinvolge anche la tenuta presidenziale e la Pineta di Castel Porziano. Siamo preoccupati perchè non si stanno predisponendo interventi per salvare i pini, la situazione è di emergenza, i danni potenziali sono incalcolabili».
A rischio una serie infinita di alberature della Riserva Naturale Statale del Litorale
Una situazione sempre più preoccupante. Non solo a causa degli incendi, ma anche per la diffusione del parassita che da anni sta mettendo ko una serie infinita di alberature della Riserva Naturale Statale del Litorale, un’area protetta istituita nel 1980 dalla Regione Lazio, che dal 1996 copre un territorio di 916 ettari, la più ampia area verde della Capitale. Un disastro ambientale senza precedenti sul quale dovevano e potevano essere adottate misure obbligatorie e urgenti.
Un fenomeno che sembra non trovare una soluzione
Un fenomeno che ad oggi sembra non trovare una soluzione, nonostante a livello sperimentale la lotta era possibile mediante lavaggi in pressione in quota della chioma abbinati a trattamenti insetticidi, oppure, in alternativa con interventi endoterapici.
Centinaia di pini tagliati dal Comune
Non da ultimo l’allarme lanciato dal Coordinamento Regionale di protezione civile e dalle associazioni ambientaliste che evidenziano le centinaia di pini morti proprio per la Tumeyella tagliati negli ultimi mesi dal Comune. Il sottobosco della pineta è secco e da svariati mesi è occupato da cataste di tronchi e rami mai rimossi nelle vaste aree di Castel Fusano creando cumuli pronti a prendere fuoco. Sono a rischio anche le aree più urbanizzate della pineta, come Procolo e Acqua Rossa nonché l’area tra Infernetto ed il mare.
Ecoitaliasolidale: “Le istituzioni sono rimaste a guardare”
«Le istituzioni sono rimaste tutte a guardare – conclude Benvenuti – Era necessario mettere in campo una vasta gamma di soluzioni, compreso il ricorso all’endoterapia, peraltro già autorizzata dal Ministero della Salute, insieme ad integratori energetici dell’albero per potenziare le sue difese immunitarie, interventi di riequilibrio biologico fra insetti che ne possono naturalmente contenere la diffusione. Se non si farà nulla, il pino nella Capitale, ed in particolar modo nel X Municipio, rischia di diventare una rarità».