Ostia, rom rapinano Rolex a un anziano, poi scappano con la neonata nell’auto: inseguimento e finale… da film

Polizia Ostia

“La posso aiutare ad attraversare?”, sembrava un gesto gentile, invece era una trappola, quella scattata ieri mattina a Ostia. A metterla in piedi una coppia di rom di origine romene, entrambi 32enni, che, invece di fare una buona azione, volevano rapinare un anziano del suo Rolex. E per farlo, si sono portati dietro pure una neonata.

Ma alla coppia di novelli Bonnie & Clyde è andata male, perché proprio in quel momento, in corso Duca di Genova, all’altezza dell’incrocio con via delle Repubbliche Marinare, stavano passando due poliziotti in borghese, impegnati in un’attività di controllo.

La fuga a tutta velocità e l’inseguimento per le strade di Ostia

Ma ecco come sono andate le cose. Dopo essere abilmente riuscita a sfilare l’orologio all’anziano mentre fingeva di aiutarlo, la donna, una mora con i capelli raccolti, ha tentato di dileguarsi correndo a perdifiato. Nel frattempo, si sfila la giacca, come a liberarsi di un peso. Poi, in pochi secondi, sale a bordo di una Jeep Compass grigio scuro, dove l’attende il complice. Il tutto sotto lo sguardo attento degli agenti, che notano subito un gesto sospetto: la donna nasconde qualcosa nei pantaloni.

Pochi metri più in là, il sospetto si trasforma in certezza: un uomo anziano e claudicante grida disperato, “Al ladro! Mi ha rubato l’orologio!”. Il settantaseienne, visibilmente sotto shock, ferma una Volante, anche questa di passaggio in zona. E racconta ai poliziotti che la donna lo ha spintonato contro i cassonetti per strappargli il Rolex dal polso. La situazione si fa immediatamente grave, anche perché l’uomo è cardiopatico e il colpo subito potrebbe aggravare le sue condizioni.

Nel frattempo, la Jeep con a bordo i due criminali e la bambina prende velocità, tentando di seminare gli agenti dell’altra pattuglia. I poliziotti decidono di seguirli senza farsi notare, ma quando la fuga si trasforma in una corsa spericolata tra le vie di Ostia, scatta l’intervento. Con le sirene spiegate, gli agenti intimano l’ALT al conducente, un uomo corpulento, che inizialmente sembra obbedire… per poi premere sull’acceleratore e tentare di speronare l’auto della polizia.

Lo schianto e l’arresto: il Rolex nascosto nelle parti intime

La folle corsa si conclude in pochi minuti. Approfittando di un momento di incertezza del conducente, la polizia riesce a tagliare la strada alla Jeep, che si schianta contro un marciapiede e si spegne. Gli agenti aprono immediatamente la portiera del guidatore, strappano le chiavi dal cruscotto e bloccano l’uomo. La donna, invece, è seduta sul sedile posteriore, accanto alla bambina di pochi mesi nel suo seggiolino.

Alla richiesta di consegnare il Rolex, la donna nega ogni coinvolgimento. Gli agenti perquisiscono l’auto, ma dell’orologio nessuna traccia. Qualcosa, però, non quadra: la donna continua a portare le mani all’inguine, visibilmente a disagio. Non potendo effettuare una perquisizione immediata, la invitano a camminare su e giù per la strada: a quel punto, l’evidenza salta agli occhi di tutti. Qualcosa nei suoi pantaloni si muove.

Messa di fronte all’inevitabile, la rapinatrice estrae il Rolex nascosto nelle parti intime e lo consegna agli agenti. A quel punto, il cerchio si chiude. La vittima, ancora scossa, riconosce la donna senza ombra di dubbio. Entrambi i criminali vengono arrestati e portati al X Distretto di Polizia di Ostia. Il giudice ha poi convalidato l’arresto.

La neonata in macchina

Oltre alla brutalità della rapina, un dettaglio ha lasciato tutti sconcertati: la coppia si è portata dietro una bimba di pochi mesi per passare inosservata e forse per farla franca in una fase successiva, quella della fuga. Un espediente tanto cinico quanto pericoloso, che evidenzia l’assenza di scrupoli dei due rapinatori. L’utilizzo di minori in attività criminali è una pratica purtroppo diffusa in alcuni ambienti, ma resta uno degli aspetti più inquietanti di questa vicenda.