Ostia senza discoteche, il Comune in ritardo con i permessi: scoppia la rivolta
Un’estate così silenziosa se la ricordano in pochi. Ma a Ostia sta accadendo proprio questo: discoteche spente la sera e niente musica. Il motivo? Il Comune di Roma è in ritardo con i permessi e le autorizzazioni e quindi i locali non possono aprire.
La protesta
Una situazione che sta creando una vera rivolta dei gestori che, lunedì 17 giugno, si daranno appuntamento per protestare sotto al municipio. In tutto sono una decina gli stabilimenti che di notte si trasformano in piste da ballo per i più giovani: una calamita per migliaia di ragazzi e incassi record che stanno sfumando a causa del Campidoglio.
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Le aperture fuorilegge
Ma di fronte a questo caos c’è chi inizia ad aprire anche senza permessi. Una deregulation alimentata anche dalla mancanza cronica di vigili urbani nelle ore notturne: le poche pattuglie operative vengono utilizzate per gli incidenti stradali e per il controllo del traffico. Ecco allora che Ostia si trasforma in un Far West dove le regole sono fai da te. Sicuramente il disagio delle autorizzazioni sta creando un ammanco importante nei bilanci dei locali, anche in virtù del fatto che a maggio il tempo non ha aiutato i gestori degli stabilimenti: 18 giorni di piogge, quasi sempre nel weekend, hanno mandato al tappeto gli incassi. Aprendo senza permessi si rischia una multa da 2000 euro circa, circa un ventesimo di quanto si guadagna aprendo le porte. Quindi il rischio vale la candela.
Il motivo dei ritardi
L’anno scorso era il X Municipio competente sul demanio e mare, dal 2024 le deleghe del Litorale sono tornate al Comune: al momento le autorizzazioni stanno rimbalzando tra le scrivanie del Dipartimento Cultura all’Urbanistica. L’input sembra chiaro: niente via libera alle discoteche se si registrano abusi o pezzi di cemento spostati negli stabilimenti, tanto più se ci sono di mezzo canoni delle concessioni non pagati. Ostacoli non da poco visto che molte strutture balneari hanno subìto i danni delle mareggiate e hanno dovuto mettere mano a cabine e ristoranti, senza citare la diatriba in corso col Campidoglio che sta togliendo le concessioni agli stabilimenti proprio per i canoni arretrati, per di più oggetto di ricorsi. In sintesi, quei permessi alle disco potrebbero non arrivare mai per alcuni imprenditori.