Ostia, spaccio h24 nell’appartamento dove era stata uccisa la brasiliana Angelina: tra gli arrestati anche il cognato di Roberto Spada (FOTO E VIDEO)

arresto Ostia per spaccio
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Un sistema di spaccio h24, organizzato in 3 turni – mattina, pomeriggio e notte – in modo da non lasciare mai scoperto il “supermarket della droga” che era stato allestito in due appartamenti di Ostia, uno in via Marino Fasan e l’altro in via Forni. Gli agenti del X Distretto Lido, dopo un’intensa attività di indagine, sono arrivati a scoprire le due abitazioni, costantemente vigilate da sentinelle e da telecamere, arrestando 7 persone.

L’appartamento da cui era stata ‘lanciata’ una donna

Tra gli arrestati ci sono nomi pesanti, legati al clan Spada. E pure uno dei due immobili ha una storia tutta da raccontare. L’appartamento di via Fasan, infatti, è stata teatro di un omicidio, tre mesi fa. Qui uno degli arrestati, Dorin Nemtelea, gettò dalla finestra la compagna, per gelosia, uccidendola. La donna, Angelina Soares De Souza, quarantaseienne di origine italobrasiliana, era stata trovata all’alba del 4 aprile senza vita sull’asfalto del marciapiede di un palazzone abbandonato .

Inizialmente l’uomo ha tentato di far passare il “volo” per un suicidio, ma gli investigatori presto hanno scoperto che si trattava dell’ennesimo femminicidio. L’uomo, ai domiciliari, ora è stato raggiunto da un’altra misura cautelare per spaccio.

I legami con il clan Spada

L’altro arrestato di spicco è Paolo Ascani, 55enne cognato di Roberto Spada, che nel 2017 diede una testata al giornalista Daniele Piervincenzi. Non è certo la prima volta che viene arrestato: finito in manette anche nel giugno del 2022 per aver violato il divieto di avvicinamento alla casa della compagna. Nel 2020 era stato lui ad essere vittima di un agguato, ferito con arma da fuoco.

Case come fortini

Negli appartamenti si poteva acquistare la droga a qualsiasi ora, sicuri che nessuno – per quanto riguardava le forze dell’ordine – potesse accorgersene e intervenire in tempo. Un sistema di controllo fatto di telecamere e vedette infatti proteggeva le case, che erano protette da grate. E proprio attraverso le grate i clienti dovevano far passare il denaro prima di ricevere la sostanza stupefacente acquistata.

Le vedette controllavano sia le rampe delle scale che le strade. Queste erano monitorate anche da giovani in monopattino che pattugliavano la zona. Erano loro che verificano che non ci fossero pattuglie della polizia o dei carabinieri a “disturbare” il lavoro di spaccio.

Al lavoro fino a 89 anni

Al termine delle operazioni, i poliziotti hanno arrestato 7 persone – 2 due italiani, di 47 e 48 anni in carcere e 5 ai domiciliari – mentre per un 18enne e un 19enne è stata, altresì, disposta la misura dell’obbligo di presentazione alla P.G.

La cosa curiosa è che gli arrestati hanno un’età che va tra i 22 e gli 89 anni. Evidentemente lo spaccio non va mai in pensione…