Ostia, “travolti da un insolito Consiglio”: caos nel X Municipio

Consiglio X Municipio
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Ciak si gira nell’aula Massimo di Somma del X Municipio. Diversamente dagli altri giovedì, quello di ieri è stato un consiglio ancora più infuocato, tra contestazioni, urla, applausi. E ‘solita’ (non più sorpresa) assenza del Presidente del Municipio Mario Falconi, finito negli ultimi giorni nello scandalo di quel sexygate, dal quale lui ha subito preso le distanze. “Tutto falso” – ha dichiarato.

Ma intanto, proprio ieri mattina nella prima ora della lunga assemblea, la consigliera Monica Picca e il consigliere Alessandro Aguzzetti hanno infuocato l’aula e hanno chiesto le dimissioni del presidente Falconi. Una richiesta seguita da una standing ovation da parte del pubblico presente in quello che è sembrato essere un ‘insolito consiglio’.

Il consiglio del X Municipio e la figura di Mario Falconi dopo lo scandalo

Quello di ieri mattina non è stato un consiglio come tutti gli altri, ma è stato sicuramente ‘particolare’. Forse insolito. E su questo, fin da subito, non c’erano dubbi perché tutto, ormai da giorni, ruota attorno al nome del presidente Mario Falconi. Un nome che ha portato Ostia allo scandalo, lì dove sfera privata e mondo politico sembrerebbero essersi mescolati.

Il presidente sarebbe, secondo alcune voci tutte da verificare, stato fermato mentre si era appartato in pineta con una donna. Si scopre in seguito che la donna di cui si parla nel fantomatico scandalo è in realtà la sua compagna. E che questa si aggirerebbe senza titolo nelle stanze del parlamentino. Ed ecco che sentimentalismi e favoritismi sembrerebbero viaggiare sulla stessa lunghezza d’onda.

Così a Ostia è scoppiato il caso, l’opposizione ha chiesto una Commissione trasparenza e garanzia per accertare eventuali illeciti da parte del Presidente. La donna era autorizzata a partecipare in modo attivo alla politica? Ha forse avuto accesso a files sensibili? E se avesse agevolato qualcuno a lei vicino? Domande che si pone l’opposizione, interrogativi che attanagliano i lidensi.

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L’intervento di Monica Picca

Il consiglio di ieri si è aperto con l’intervento di Monica Picca, che a gamba tesa ha chiesto un’interrogazione in merito. E ha chiesto se davvero l’area dove sarebbe stato sorpreso il presidente del municipio sia davvero interdetta alle auto, se quanto messo in evidenza da ricostruzioni giornalistiche fosse vero. “Se così fosse – ha detto la capogruppo della Lega – ci sembra evidente il mancato senso del ruolo e del rispetto delle istituzioni da parte del presidente del X municipio”.

Monica Picca ha poi espresso la sua vicinanza alla Colonnese, la donna che in questi giorni si è trovata in mezzo allo tsunami. E ha chiesto indagini per fare chiarezza e per capire se veramente, come detto da diverse testate giornalistiche, la donna avesse avuto accesso in zone riservate o avesse partecipato a riunioni istituzionali del municipio, come già accaduto con il neo promosso assessore Andrea Morelli.

La Picca ha affondato: “Non si può chiedere aiuto a fratelli, cugini o nipoti se si è sotto organico. Vada a sbattere i pugni al Campidoglio. Questa non è casa sua ma la casa dei cittadini. Se appurato ciò le dimissioni dovrebbero essere doppie”.

“Le case crollano, dove sta il Presidente Falconi?”

Dopo lo scandalo a luci rosse, il Consiglio ha continuato e a cercato di scavare, di sviscerare i problemi. Che nel X Municipio non sono pochi. E così si è parlato della scuola di Casal Bernocchi non agibile, delle case comunali che crollano, dell’ufficio tecnico che sembra non esistere. Con la stessa domanda che ritorna: “Dov’è e dov’era il Presidente Falconi?”.

“Per la scuola di Casal Bernocchi, se non fosse stato per i vigili del fuoco chiamati dai cittadini, i ragazzi sarebbero entrati in una scuola non agibile. Dove era il presidente? Le case comunali crollano, dove sta presidente? L’ufficio tecnico e’ un buco nero, dove sta presidente? Ostia è abbandonata e lei parla di “sedotti e abbandonati’’? Si dimetta e vada a fare altro” – ha tuonato la Picca. Poi la standing ovation, la prima di una lunga seria.

Aguzzetti: “Anche io chiedo le sue dimissioni”

Dopo la Picca, è arrivato il turno del consigliere del gruppo misto Alessandro Aguzzetti, che in pochi minuti ha scaldato (ancora di più) l’aula. Sugli spalti tante persone, sempre meno posti a sedere, molti in piedi pur di seguire la seduta. Alessandro Aguzzetti ha preso parola, ha ringraziato, poi ha dichiarato: “Volevo far notare ai presenti che anche oggi il presidente Falconi è assente. Credo che dopo la figuraccia che ci ha fatto fare in questi giorni, almeno oggi, si sarebbe dovuto presentare a dare qualche risposte e a smentire. Onestamente della sua vita privata non mi importa nulla, ma anche io chiedo le sue dimissioni. Perché è sotto gli occhi di tutti che questo territorio è abbandonato, basti guardare il verde”.

E ha chiamato in causa la presidente commissione ambiente Valentina Scarfagna. “Di cosa vogliamo parlare del verde? Mi dica lei da dove vogliamo iniziare che è il meno peggio. Io mi vergogno quando mi vengono a trovare gli amici da fuori, tra erba lasciata all’incuria, e la spazzatura sparsa per le strade… dove li porto? Fa tutto schifo. Erba alta, mancano le scimmie che volano e le giraffe e abbiamo praticamente lo zoo”.

Aguzzetti ha trascinato i cittadini, è partito l’applauso. E ha continuato. “Lei come presidente commissione ambiente un po’ di vergogna non la prova? Io al posto suo mi vergognerei”. Poi il secondo attacco e il riferimento diretto alla Consigliera Arcamone: “Lei è presidente di una commissione che parla di politiche abitative, dietro di lei ci sono dei cittadini di Ostia Nuova che hanno le case che gli cascano in testa“. Via con il secondo applauso. “Quando piove si allagano, cade l’acqua dai soffitti e rimangono senza corrente”.

Dalla reazione del consigliere sembrerebbe che la Arcamone invece di ascoltare per poi rispondere avesse fatto una smorfia facciale. Gli animi, quindi, si sono accesi nuovamente. “Consigliera Arcamone ma cosa ride”? Meno male che lei ride, “che je frega” lei vive in una bella casetta calda con la luce, sappia che li dietro, dietro di lei, c’è gente che non ha nemmeno la corrente dentro casa – ha tuonato Aguzzetti.

Poi di nuovo lo scroscio di applausi e le grida di sdegno rivolte alla Arcamone, fino a quando non è intervenuta la Presidente del Consiglio Giampaola Pau, che ha chiesto di mantenere la calma. Per un attimo il consigliere Aguzzetti si è fermato, il suo microfono è stato spento, poi è ripartito. “Lei un briciolo di vergogna lo prova su questo? No niente?” E ha terminato con un ultimo attacco frontale, che ha fatto esplodere l’aula Massimo di Somma. “Lei basta che parla di antifascismo in questa aula, di tutto il resto che je frega”. Ed è così partita la standing ovation. Ancora un’altra.

“E quando la sgomberate l’ex colonia Vittorio Emanuele?”

Aguzzetti ha continuato: “Quando la sgomberate l’ex colonia Vittorio Emanuele? Oltre che portare altri 70 sbandati accanto, cosa altro state facendo?“. L’assessore alle politiche abitative Lancia ha ‘barcollato’, ha fatto pare una smorfia ed è stata ripresa dal consigliere. Lui, a gran voce, ha spiegato di non essere interessato al gossip e alla vita personale di Falconi, quello che a lui importa è il lavoro del Presidente e di come in questi “3 anni Falconi abbia dimostrato inadeguatezza a questo incarico“. “Mario Falconi – ha specificato – ha preso con troppa leggerezza il suo mandato e si deve dimettere. Ma non lo chiediamo noi dell’opposizione, ma lo chiedono i cittadini”.

Altra standing ovation e le tribune di Via Claudio, che per un attimo sembrano somigliare allo stadio Anco Marzio. La parola è poi passata alla presidente del consiglio Pau, che ha deciso di intervenire dando assoluto supporto al presidente.

Così, a parlare in un secondo momento sono stati la consigliera di Fratelli D’Italia Sara Adriani, Alessandro Ieva, Andrea Bozzi. E infine Pietro Malara, presidente della Commissione trasparenza e garanzia, che ha confermato che oggi ci sarebbe stata la commissione. E oggi è effettivamente è stato così, dalle parole ai fatti. Malara ha sottolineato che “la Commissione non è stata organizzata per chiarire se la Colonnese aveva accesso in Municipio in zone riservate perchè e’ palese visto che tutti sapevano, avendola vista in molte occasioni”.

E pare che gli stessi della Giunta abbiano lamentato le ‘irregolarità’ con i dissidenti del Partito Democratico che però sarebbero rimasti anonimi. Intanto, la commissione si è conclusa in queste ore e presto sapremo se alle domande, che sono tante, sono arrivate delle risposte.