Ostia, usavano lo stabilimento balneare confiscato ai Fasciani per gli affari illeciti: 5 arresti, 4 milioni di euro riciclati
9 ordinanze cautelari, con 5 agli arresti domiciliari e 4 obblighi di firma. Il G.I.P. del Tribunale di Roma ha emesso un’ordinanza di applicazione di misure cautelari su richiesta della locale Procura della Repubblica ed eseguita dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma. Le nove persone sono accusate delle ipotesi di reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di plurimi reati tributari, truffa, riciclaggio ed auto-riciclaggio.
Il Faber Village riconducibile ai Fasciani
Tutto parte da una denuncia presentata nei confronti di alcuni membri di una fondazione che, dal 2019 al 2022, ha gestito un noto stabilimento balneare del litorale romano, il Faber Village di Ostia. Lo stabilimento era già oggetto di confisca nei confronti di esponenti del clan Fasciani e in carico all’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.
Donazioni e operazioni inesistenti: 4 milioni riciclati
Gli accertamenti svolti hanno permesso di appurare che gli indagati avevano pensato bene di intestare a una fondazione la struttura, escamotage che aveva permesso poi di sub-affittare il ristorante e il bar interno ad altre società, beneficiando della riduzione del canone di concessione demaniale. Inoltre, è emerso che, attraverso la costituzione di altre fondazioni, associazioni senza scopo di lucro e società, gli indagati ricevevano cospicui introiti a fronte di sponsorizzazioni e donazioni da gruppi multinazionali del settore farmaceutico, che venivano poi riversati ad altre entità ai medesimi riconducibili, servendosi di fatture per operazioni inesistenti relative a consulenze e a progetti fittizi.
Il provento di tali transazioni veniva poi riciclato attraverso artificiose movimentazioni bancarie che sfociavano nella ricarica di carte prepagate.
34 indagati, 9 misure cautelari
Gli elementi raccolti hanno permesso alla locale Procura della Repubblica di richiedere al competente G.I.P. l’emissione del provvedimento cautelare nei confronti di 9 dei 34 indagati, eseguito a Roma, Augusta (SR), Fiumicino (RM), Giugliano in Campania (NA), Milano, Pozzuoli (NA), Velletri (RM) e a Villafranca (VR).
Il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, è vale la presunzione di non colpevolezza degli indagati.