Ostia, ‘villette dei vip’ a rischio sgombero: dopo gli stabilimenti, un’altra grana per il Campidoglio

Ostia Lido, un nuovo potenziale terremoto si abbatte sul litorale romano. Dopo, tra l’altro, lo tsunami degli stabilimenti balneari, con il Tar del Lazio che ha annullato il bando 2025 per le concessioni balneari degli stabilimenti pubblici, un bando poi riabilitato in extremis dal Consiglio di Stato, con la stagione, però, che rischia comunque di iniziare in ritardo. Rischia lo sgombero almeno una delle “villette dei vip” di Ostia. Così vengono spesso definiti i cottage residenziali presenti sul lungomare di Ostia in via Amerigo Vespucci n. 90, all’interno dell’ex complesso residenziale Maresole. Villette residenziali private che sorgono, però, su area demaniale, ossia di proprietà pubblica, concessa ai privati ma solo a tempo determinato e dietro pagamento di concessione, ossia di una sorta di ‘affitto’ mensile. Una sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha respinto il ricorso di uno dei proprietari, che tentava di scongiurare lo sgombero della ‘sua’ villetta. Avviando così un precedente giudiziario che potrebbe interessare tutte le altre abitazioni dello stesso comprensorio.
Ostia, le ‘villette dei vip’ nel ‘mirino’ di Gualtieri e Falconi
Va fatta, però, una doverosa premessa politica. L’ordine di sgombero di questa villetta è stato firmato da Campidoglio e Municipio il 12 novembre 2021. In quel momento storico, la ex presidente uscente del Municipio X, Giuliana Di Pillo (M5S), aveva appena ultimato il suo mandato ed era stata ‘defenestrata‘ dal suo stesso partito che la aveva accantonata senza chiederle il bis, scegliendo al suo posto Alessandro Ieva.

La sindaca uscente Virginia Raggi non era nemmeno entrata nel ballottaggio di fine ottobre 2021, visto che alle elezioni amministrative capitoline è arrivata quarta (dopo Gualtieri, Michetti e Calenda). Gualtieri era stato appena eletto nuovo sindaco di Roma, a guidare il X Municipio era arrivato il presidente Falconi. I due politici, forti dell’ampio consenso appena ricevuto, hanno subito fatto (forse) la voce grossa e messo mano alla richiesta di sgombero. Del resto, è praticamente impossibile che un dirigente firmi di sua sponte uno sgombero siffatto, tra l’altro in un contesto decisamente ‘caldo’ come quello di Ostia.
Quelle ‘villette dei vip’ di Ostia con concessioni scadute: mai rinnovate da Campidoglio e Municipio X
Sta di fatto che la questione centrale di questa vicenda ruota attorno alla scadenza di una concessione demaniale marittima su cui insiste l’intero comprensorio residenziale. Il ricorrente sostiene di essere subentrato nella concessione, scaduta nel lontano 1997, e di averne ottenuto un rinnovo fino al 2001.
Tuttavia, secondo il Tar, non sussistono atti validi per prorogare ulteriormente tale concessione. Il giudice amministrativo ha infatti evidenziato come il pagamento dei canoni successivi alla scadenza non possa essere interpretato come un tacito rinnovo. Ma che la volontà della Pubblica Amministrazione debba manifestarsi in forma scritta.
Nessuna proroga automatica: è un preavviso di sgombero generale?
Il ricorrente aveva tentato di appellarsi a diverse leggi che prevedevano proroghe automatiche per le concessioni demaniali. Tuttavia, il Tar ha chiarito che tali disposizioni, in particolare quelle relative alla legge 88/2001 e ai successivi decreti “milleproroghe“, si applicano prevalentemente alle concessioni con finalità turistico-ricreative e non a quelle ad uso residenziale. La distinzione è cruciale, in quanto le “villette” in questione sono adibite ad abitazioni estive private, con carattere esclusivamente residenziale.
La Natura Demaniale dell’ex Marechiaro al centro del dibattito
Un ulteriore punto controverso sollevato dal ricorrente riguardava la presunta incertezza sulla natura demaniale dell’area su cui sorge il cottage e l’intero comprensorio residenziale. Tuttavia, il Tar ha accolto le argomentazioni di Roma Capitale, basate su documenti ufficiali come la linea demaniale di impianto e una nota dell’Agenzia del Demanio, che confermano la piena appartenenza dell’area al demanio marittimo.
Rischio di un effetto domino
Prima di tutto, appare doverose ricordare che il ricorrente ha facoltà di presentare ricorso contro la sentenza di primo grado del Tar, con un ricorso al Consiglio di Stato, secondo e ultimo grado della Giustizia Amministrativa.
Ma, a prescindere dalla singola vicenda, questa decisione del Tar potrebbe ora innescare – il condizionale è d’obbligo – un effetto domino per le altre “villette dei vip” situate all’interno dell’ex complesso Maresole. Visto che tutte le concessioni, presumiamo, siano state del resto concesse tutte in un arco temporaneo coevo.
Se anche per altre abitazioni venisse accertata la mancanza di un valido titolo concessorio, il Campidoglio e il Municipio si troverebbero nella posizione di dover avviare ulteriori procedure di sgombero. Aprendo un nuovo delicato fronte sul già tormentato demanio di Ostia.
Le domande per Campidoglio e Municipio X
La vicenda solleva interrogativi sulla gestione pregressa delle concessioni. Ma soprattutto sulla necessità di fare chiarezza definitiva sulla situazione di numerosi immobili che insistono su area pubblica demaniale del litorale romano. Esattamente come gli stabilimenti balneari, i ristoranti, bar e chioschi pubblici, su area demaniale, finiti di recente a bando.
Ad oggi, quanti di queste villette dei vip godono di una concessione regolare? Quante hanno la concessione scaduta? Per quante è attivo un ordine di sgombero? Prima che inizi la campagna elettorale per le elezioni 2026, Campidoglio e Municipio X dovrebbero rispondere a queste semplici domande.

