Ostiamare ceduta gratuitamente a De Rossi: firmato il contratto

Daniele De Rossi

Siglato questo pomeriggio alle 17:00 davanti al notaio il passaggio di proprietà dell’Ostiamare tra la famiglia Di Paolo, precedente concessionario dell’impianto di via Amenduni, e Daniele De Rossi, storica bandiera della Roma. De Rossi, nato e cresciuto a Ostia, da diverse settimane aveva iniziato a parlare con la famiglia Di Paolo, che ha ceduto la società all’ex calciatore – ora allenatore – gratuitamente.

Il lavoro dietro alla firma

Dietro alla firma di De Rossi c’è il lavoro iniziale di Alessandro Cuomo, che ha preso i primi contatti con De Rossi. E poi i diversi incontri con la famiglia Di Paolo. Le parti hanno parlato a lungo, fino ad arrivare a un accordo per il bene di Ostia e dell’Ostiamare. Il documento che attestava l’intesa è poi stato inviato attraverso una Pec questo pomeriggio alle 16 da Di Paolo: senza quello non sarebbe stata possibile la firma del contratto. Poi la società controllata da De Rossi ha invece informato l’assessorato dell’avvenuta firma.

Eppure l’Assessore allo sport Alessandro Onorato, nel suo comunicato sostiene di aver “lavorato molto a questa soluzione” e di essere orgoglioso per “essere arrivati a questa svolta”. Ma la domanda è: perché, il suo ruolo, in tutto questo, qual è stato? È stato lui a “trovare” De Rossi e a portarlo all’Ostiamare? O il contatto c’era già, fatto proprio dalla dirigenza dell’ormai precedente società? Non è che l’assessore si vuole prendere meriti non suoi, magari per fare campagna elettorale per le prossime elezioni a sindaco di Roma?

“Sono felice che questa storia si sia conclusa – ha dichiarato Roberto Di Paolo, ex presidente dell’Ostiamare – in modo soddisfacente per tutti. La squadra è in ottime mani, perché ho grande stima di De Rossi. È un figlio di Ostia, oltre che un grande uomo e uno sportivo. Ho scelto personalmente lui come mio successore proprio perché credo sia la persona adatta per conquistare il cuore di tutti, tifosi e non. Gli auguro le migliori fortune”. Di Paolo ha ceduto la concessione, che scadeva nel 2031, a costo zero al campione giallorosso.

Il futuro dell’Ostiamare

A De Rossi ora l’onere di risolvere i problemi relativi agli abusi e al rifacimento richiesto ai Di Paolo dal Comune di Roma: alla gestione precedente, infatti, era stato chiesto di abbattere completamente le tribune, gli spogliatoi e pure il bar. Il costo totale dei lavori era di circa 3 milioni di euro, una cifra troppo onerosa da sostenere per chi aveva già pagato per l’acquisto della squadra e, da ormai 3 stagioni, non aveva introiti visto che lo stadio era a porte chiuse.

Vediamo quindi come il Comune risolverà i problemi che prima erano irrisolvibili: potrà ora il privato sanare gli abusi fatti in precedenza? Si troveranno delle nuove soluzioni che prima non c’erano o anche a De Rossi verranno chieste le stesse cose che sono state chieste a Di Paolo? Per tornare regolare, infatti, dovranno essere fatte demolizioni e ricostruzioni, il tutto restando comunque senza pubblico (il progetto, come detto, prevede una spesa di circa 3 milioni di euro). Se per l’Ostiamare la speranza è che si risolva tutto il prima possibile, resta la curiosità di sapere se verranno adottati due pesi e due misure