Ostiamare, Di Paolo riconsegna le chiavi a Gualtieri: atleti e famiglie in protesta al Campidoglio

Ostiamare

Non ci stanno, a vedere l’Ostiamare andare verso un destino che potrebbe essere inesorabile. Oltre 400 tra bambini e adolescenti rischiano di trovarsi senza campo. Perché magari per i più grandi, i loro compagni della prima squadra, una soluzione si potrebbe anche trovare. Ma per loro sarebbe davvero difficile. E allora sarebbero costretti a ripiegare per altri sport o altri campi, molto più lontani.

Oppure giocare in strada, o abbandonare la loro passione, per le difficoltà che gli spostamenti andrebbero a creare. La chiusura delle porte dello stadio Anco Marzio a Ostia sta creando problemi non solo alla società, ma anche agli iscritti. Che hanno deciso di protestare e di accompagnare l’ormai ex presidente Roberto Di Paolo domani, martedì 12 novembre, al Campidoglio, dove l’ex concessionario riconsegnerà le chiavi dell’impianto nelle mani del sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

La manifestazione di protesta

Si tratterà di un gesto forte, simbolico: domani l’Ostiamare Calcio riconsegnerà le chiavi dello Stadio Anco Marzio al sindaco Gualtieri in Campidoglio. Un’azione di protesta guidata dal presidente del club e dai suoi dirigenti, accompagnati da atleti, famiglie, tifosi e simpatizzanti, per accendere i riflettori su una situazione ormai insostenibile. Ad aderire alla protesta sono almeno 200 persone, che chiederanno a Gualtieri di trovare una soluzione diversa e, soprattutto, fattibile per la società, che finora si è fatta carico di spese (e mancati guadagni) per cercare di sanare presunti abusi commessi dalla precedente gestione, di cui nessuno, stranamente, si era mai accorto prima dell’atto di compravendita alla nuova proprietà.

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Lo stallo nei lavori e il rischio per lo sport lidense

Il progetto di ristrutturazione dello stadio, nel cuore del Municipio X, è fermo al palo, e a soffrirne non sono solo la società sportiva di serie D, ma anche tutto il territorio. Ogni ritardo ha un impatto economico diretto, una perdita che colpisce il quartiere e sottrae spazi vitali per lo sport e la socialità. Già ora, con le porte chiuse, all’arrivo delle squadre in trasferta si crea disagio per le famiglie degli atleti più giovani, a cui viene impedito di vedere le partite dei bambini.

E solo una parte della politica si è resa conto di quello che sta succedendo e del danno che si sta creando per Ostia. “Assistiamo a un’altra azione maldestra dell’amministrazione capitolina – denunciano Fabrizio Santori, capogruppo della Lega in Campidoglio, Monica Picca, capogruppo in Municipio X, e il consigliere Alessandro Aguzzetti – che, tra rimpalli e scaricabarile, dimentica il valore dello sport e danneggia l’intero Municipio”.

L’appello al Sindaco e le richieste della politica

Le richieste al sindaco sono chiare: “Intervenga subito e sblocchi il progetto, mettendo fine al continuo rimpallo tra i dipartimenti Sport e Cultura. È necessario avviare i lavori e intanto riattivare i permessi temporanei, almeno per permettere all’Ostiamare di disputare gli incontri di campionato nello storico stadio”. Domani alle 16, durante la manifestazione in Campidoglio, Santori, Picca e Aguzzetti si uniranno a giocatori e tifosi per difendere un diritto che va oltre lo sport: restituire a Ostia uno spazio dedicato alla sua comunità e alle sue giovani promesse.