Overtourism, ancora lucchetti selvaggi per le vie di Roma
Ancora casi di overtourism a Roma, dove è sempre più comune imbattersi nei cosiddetti “lucchetti selvaggi“, come testimoniano le immagini diffuse di questi smart lock installati abusivamente su pali e strutture urbane.
L’incremento di queste serrature ha suscitato l’interesse dei volontari, che hanno iniziato a rimuoverle per ripulire la città da questi oggetti irregolari. La vera domanda che si pongono sempre più persone, però, è un’altra: perché le piattaforme di affitti brevi non regolano questi comportamenti?
Overtourism in crescita a Roma: lucchetti sempre più diffusi
Gli smart lock sono il frutto di una pratica che permette ai proprietari di appartamenti di delegare i check-in agli ospiti senza una supervisione diretta. Il meccanismo è semplice: il proprietario fornisce un codice di accesso, permettendo al cliente di recuperare autonomamente le chiavi. Tuttavia, l’installazione di questi lucchetti elettronici su pali e strutture pubbliche è del tutto illegale, sollevando questioni di decoro e rispetto della legalità nella capitale.
L’azione degli attivisti contro il fenomeno degli affitti brevi
Il 23 ottobre, un gruppo di attivisti ha rimosso diversi smart lock installati in prossimità del Circo Massimo, in via di San Teodoro. Al loro posto, hanno lasciato un messaggio che recitava: “Se stai cercando i locker e non li trovi, leggi qua sotto”. Il foglio era accompagnato da un cappello verde alla Robin Hood, simbolo della loro ribellione.
Nel comunicato affisso dagli attivisti si legge: “Ci ribelliamo: rimuoviamo questi lucchetti per denunciare la svendita della città al turismo mordi e fuggi che aliena e lascia per strada le persone che la abitano. Negli ultimi anni, il prezzo degli affitti è aumentato vertiginosamente, con percentuali a doppia cifra, mentre gli stipendi restano invariati. Gli affitti brevi erodono il mercato a lungo termine, sottraendo spazi abitativi alle famiglie per crearne di più redditizi per i turisti”.
Il messaggio si conclude con un appello al sindaco Gualtieri per l’adozione di un “patto sociale per il Giubileo”, volto a fissare una soglia massima per gli immobili destinati agli affitti brevi, così da tutelare chi è più fragile economicamente.