Panico nel carcere di Civitavecchia, detenuto aggredisce un poliziotto e tenta di strangolarlo
Terrone nella casa circondariale di Civitavecchia, detenuto aggredisce un poliziotto e tenta di strangolarlo. E’ successo domenica 2 giugno, intorno alle 19 circa, durante l’orario di chiusura delle socialità alla 1 sezione Circondariale quando – per cause ancora tutte da accertare – un uomo si è scaraventato contro un agente mettendogli le mani al collo, procurandogli dei graffi.
Detenuto si scaraventa contro il poliziotto: 5 i giorni di prognosi
“Un detenuto italiano è voluto rientrare in cella perché voleva essere visitato in infermeria – commenta Maurizio Somma, segretario per il Lazio del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria – l’Agente addetto lo ha così informava che sarebbe poi stato visitato. Una risposta che non è stata accettata dal detenuto che si è così scaraventato contro il poliziotto mettendogli le mani al collo”. Una violenta aggressione dove per fortuna, l’agente è riuscita a dare l’allarme e, con l’ausilio di altri poliziotti, si è riusciti a ripristinare l’ordine. Il collega è poi andato all’ospedale e gli hanno riscontrato una prognosi di cinque giorni.
Dura presa di posizione da parte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria
“La situazione penitenziaria regionale e nazionale fa, ogni giorno di più, emergere la tensione che è non più latente ma palese ed evidente – commenta Donato Capece, segretario generale del SAPPE – Bisogna intervenire con celerità, a tutela dei poliziotti penitenziari, orgoglio non solo del SAPPE e di tutto il Corpo ma dell’intera Nazione. E torna a sollecitare “provvedimenti urgenti”, a cominciare da “un inasprimento di pena per i detenuti che aggrediscono il personale di Polizia Penitenziaria durante la permanenza e l’espiazione di pena in carcere“.
Chiesto un aiuto allo Stato
“Serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci! – conclude il leader del primo Sindacato dei Baschi Azzurri, che si appella ai vertici del DAP affinché creino le condizioni “per ristabilire ordine e sicurezza, attuando davvero quella tolleranza zero verso quei detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta!”.