Papa Francesco in Campidoglio, appello ai romani: “Pregate per me”

Papa Francesco in Campidoglio
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Papa Francesco in Campidoglio. Il vescovo di Roma è salito sul Colle del sindaco per incontrare l’amministrazione, gli assessori e tutta l’Assemblea Capitolina. Poi l’appello ai romani affinché “preghino per la città e per me“.

Il discorso in Campidoglio

“Anche ai nostri giorni, quasi inconsapevolmente, si rischia a volte di essere selettivi e parziali nella difesa della dignità umana, emarginando o scartando alcune categorie di persone, che finiscono per ritrovarsi senza adeguata protezione”. Lo ha ammonito il Papa nel suo discorso in Campidoglio. Bergoglio, parlando della schiavitù nell’antica Roma e della sua abolizione, ha osservato: “Questo della schiavitù è un esempio molto significativo del fatto che anche raffinate civiltà possono presentare elementi culturali così radicati nella mentalità delle persone e dell’intera società da non essere più avvertiti come contrari alla dignità dell’essere umano. Fatto che si verifica anche ai nostri giorni, quando, quasi inconsapevolmente, si rischia a volte di essere selettivi e parziali nella difesa della dignità umana, emarginando o scartando alcune categorie di persone, che finiscono per ritrovarsi senza adeguata protezione”.

Grazie al Governo

Il Papa, nel suo intervento in Campidoglio, parlando del Giubileo ha ringraziato il Comune e il governo italiano: “È impensabile che tutto questo possa svolgersi ordinatamente e nella sicurezza senza l’attiva e generosa collaborazione delle Autorità del Comune capitolino e quelle nazionali. Ringrazio vivamente a questo proposito le Autorità comunali per l’impegno profuso nel preparare Roma ad accogliere i pellegrini del prossimo Giubileo, e il Governo italiano per la sua piena disponibilità a collaborare con le Autorità ecclesiastiche per la buona riuscita del Giubileo, confermando la volontà di amichevole collaborazione che caratterizza i reciproci rapporti tra Italia e Santa Sede”. “Tante volte – ha aggiunto a braccio – la meschinità porta a pensare che siano i soldi. No, sono rapporti umani”.

Col Giubileo più decoro

Il prossimo Giubileo potrà avere una ricaduta positiva sul volto stesso della città, migliorandone il decoro e rendendo più efficienti i servizi pubblici, non solamente nel centro ma favorendo l’avvicinamento tra centro e periferie”. E’ l’auspicio che a molti è suonato come una leggera stoccata a Gualtieri da parte del Papa che ha toccato temi problematici per Roma come il decoro. Bergoglio, nel suo intervento, ha riflettuto sulle ricadute legate all’Anno Santo, in termini religiosi ma anche pratici: “Ora Roma si appresta a ospitare il Giubileo del 2025. Tale evento è di carattere religioso, un pellegrinaggio orante e penitente per ottenere dalla misericordia divina una più completa riconciliazione con il Signore. Esso, tuttavia, non può non coinvolgere anche la città sotto il profilo delle attenzioni e delle opere necessarie ad accogliere i tanti pellegrini che la visiteranno, aggiungendosi ai turisti che vengono ad ammirare il suo immenso tesoro di opere d’arte e le grandiose tracce dei secoli passati”. 

“Pregate per me”

Il Papa, affacciandosi dalla Loggia di Palazzo Senatorio in Campidoglio, ha salutato i romani nella piazza e ha ringraziato quanti lavorano in Comune. “Mi permetto oggi in questo momento di fare una preghiera per Roma, per la nostra città“, dice Bergoglio recitando l’Ave Maria un po’ affaticato. “Grazie per il vostro lavoro, grazie per quello che fate per la città e per favore non dimenticatevi di pregare per me. A favore! Grazie”, la raccomandazione.

Il saluto e la firma del libro d’oro

Il Papa ha firmato il Libro d’Oro in Campidoglio con un verso che richiama la lezione di Enea.  “‘Et sublato patre montem petivi’, con questa decisione è nata Roma, nata da lontano, nata in cammino. A Roma, al Sig. Sindaco, ai suoi lavoratori, la mia gratitudine. Il vostro Vescovo Francesco”, ha scritto il Pontefice.