Il Papa sta male: salta il Te Deum. Senza precedenti nella storia moderna
Il Papa salta il Te Deum e i romani con più memoria non vedono di buon auspicio la “diserzione” del pontefice. Papa Bergoglio, infatti, sta male e non potrà quindi celebrare il Te Deum né la messa di fine anno. L’annuncio delle ultime ore arriva direttamente dal portavoce vaticano, Matteo Bruni.
Il Te Deum di questa sera, 31 dicembre 2020, non sarà presieduto da Papa Francesco, ma dal cardinale Giovanni Battista Re. Mentre la messa di fine anno sarà presieduta dal cardinale Pietro Parolin.
Il papa sta male: l’annuncio del Vaticano
“A causa di una dolorosa sciatalgia le celebrazioni di questa sera e di domani mattina presso l’Altare della Cattedra della Basilica Vaticana non saranno presiedute dal Santo Padre Francesco”. Lo fa sapere il portavoce del Vaticano Matteo Bruni.
“I Primi Vespri e Te Deum di questa sera, 31 dicembre 2020, saranno presieduti dal cardinale Giovanni Battista Re, Decano del Collegio Cardinalizio, mentre la messa sarà presieduta dal Card. Pietro Parolin, Segretario di Stato. Domani, Papa Francesco guiderà comunque la recita dell’Angelus dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico, come previsto”, spiega ancora Bruni.
Il Papa salta il Te Deum. Mai successo prima in questo secolo
Il Te Deum è un solenne inno di lode recitato o cantato in determinate occasioni liturgiche. Un’antica leggenda ne attribuisce la composizione a sant’Ambrogio e a sant’Agostino in occasione del battesimo di quest’ultimo. Durante il battesimo Ambrogio avrebbe esclamato: “Te Deum laudamus”, al che Agostino avrebbe risposto: “Te Dominum confitemur”. È per questo motivo che san Benedetto chiamò questo inno “l’ambrosiano”.
Nella storia moderna, almeno negli ultimi cento anni, non si ha notizia di pontefici che abbiano saltato la cerimonia del Te Deum. Né Benedetto XVI, né Giovanni Paolo II, né tantomeno Paolo VI, Giovani XXIII o Pio XII. Insomma, bisogna tornare all’Ottocento. Un ulteriore segno dei tempi. Tra l’altro, come Vescovo di Roma, il Papa deve dedicare nel Te Deum uno spazio particolare alla sua Diocesi. Appunto la Diocesi di Roma. Una città che, tristemente e come un tetro presagio, non trova più spazio neanche nelle preghiere.