Che vergogna quelle parole di Fedez contro i carabinieri

Fedez carabinieri

“Carabinieri infami e figli di cani”, parole di Fedez. Denunciato, è salvato dal GIP. La sua è creatività artistica, per il magistrato che archivia. E ti chiedi come sia possibile che la legge si schieri contro gli uomini in divisa.

È il mondo al contrario, per dirla con il generale Roberto Vannacci. Ma non ci sono reazioni indignate da politici ed editorialisti – tranne alcuni – ad una decisione che ci lascia a bocca aperta. Probabilmente sta finendo anche il coraggio di mettersi contro un artista popolare. Che non è certo la Bibbia, però.

Parole di Fedez, mondo al contrario

E ci si chiede se insultare l’Arma e i suoi militari sia la nuova moda da offrire ai giovani. Perché se non si reagisce, vuol dire che è giusto così. Incredibile.

Per noi è semplicemente uno spettacolo indecoroso. È licenza garantita per offendere chi serve l’Italia e difende i cittadini, per la loro sicurezza. Perché non ci si pensa bene prima di farlo?

Le parole di Fedez non sono punite. Anzi, sono giustificate nel nome dell’arte. E questo è l’altro aspetto che rende incredibile la vicenda. L’arte come inchiostro per l’insulto.

Il GIP archivia le offese all’Arma

Non c’è più rispetto, che era un valore. Eppure viviamo in un Paese che ha sempre guardato con simpatia ai carabinieri: ora possono essere messi all’indice da una “stella” della canzone a cui guardano tanti emulatori. Tanto sangue versato per noi diventa roba da “infami”. 

Ma così l’Italia finisce per disconoscere i propri simboli. Il pensiero vuoto di Fedez può far piacere a banditi, delinquenti, e non certo alle persone per bene, che quando vedono un carabiniere si sentono più protetti.

È un futuro triste quello che si indica ai nostri figli se un giudice accompagna in questa maniera il dileggio dei Carabinieri. Non è giusto e noi lo urliamo a viva voce, perché siamo stanchi di assistere a queste sconcezze.