Pedalata del Ricordo. Per non dimenticare i martiri delle Foibe
Le Foibe. Prima della iniziativa presa da Francesco Storace presidente della Regione Lazio nel febbraio 2004 e della legge nazionale n. 92 del 30 marzo 2004, fortemente voluta da tutto il centro destra e dal relatore Roberto Menia di Alleanza Nazionale, se si cercava la definizione di foiba nei più noti dizionari, si poteva leggere facilmente ‘dolina carsica’, cioè la definizione geologica del fenomeno, senza nessun riferimento al dramma di migliaia di Italiani, che dopo la fine del conflitto bellico, senza nessuna colpa se non quella di appartenere ad una Nazione che aveva perso il conflitto mondiale, vennero gettati spesso ancora vivi in quelle fosse comuni, lasciando orfani, vedove e famiglie disperate. Quello che successe dopo, se possibile fu ancora peggiore. Nel mondo diviso in blocchi, e con il Partito comunista più forte dell’occidente in casa, a nessuno in Italia conveniva ricordare quegli eccidi, il dramma degli oltre 300.000 profughi, la fierezza di un Popolo che si è sentito per lunghi decenni esule in Patria. Oggi la situazione è certamente cambiata, ma la minaccia del negazionismo è sempre presente, come dimostrano le recenti posizioni assunte dall’Anpi e anche le amnesie colpose di una parte del PD, che pure 15 anni fa votò per far approvare la legge e superare un odio e un accanimento senza senso. Per questo, e per ricordare il dramma delle Foibe contro ogni negazionismo e revisionismo storico, anche quest’anno si terrà a Roma la Pedalata del Ricordo, organizzata da Federico Guidi, componente dell’Assemblea nazionale di Fratelli d’Italia, e dalla Consigliera di Roma capitale Lavinia Mennuni, insieme al capogruppo alla Regione Lazio Fabrizio Ghera e ad Elisabetta Vinci. I ciclisti (ma si potrà partecipare anche a piedi) partiranno domenica 9 febbraio alle ore 16.00 dall’ingresso di Proba Petronia della pista ciclabile Monte Mario, e arriveranno fino a Monte Ciocci, dove rappresentanti degli esuli istriani e dalmati renderanno omaggio ai martiri e alle città di Fiume, Zara e Pola con una intitolazione simbolica.