Pedopornografia, abusi sessuali su neonati e bambini: 2 arresti e 8 perquisizioni tra Roma e Napoli

Neonato

Otto perquisizioni tra Roma e Napoli e due arresti per detenzione di materiale pedopornografico. Due uomini campani sono stati arrestati in flagranza: loro avrebbero condiviso online dei video con abusi sessuali in danno di bambini in tenera età, addirittura neonati. Piccoli che venivano abusati e che poi finivano in rete. La Polizia di Stato, infatti, ha eseguito un decreto di perquisizione emesso dalla Procura della Repubblica di Napoli nei confronti di otto soggetti domiciliati nelle province di Napoli, Caserta, Avellino e Roma, indagati per detenzione di materiale pedopornografico.

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Pedopornografia, perquisizioni anche a Roma

Perquisizioni anche nella Capitale, non solo a Napoli. Nel corso delle indagini, infatti, sono state effettuate delle ispezioni e delle analisi informatiche sui telefoni degli indagati: negli smartphone gli agenti hanno trovato tutti gli elementi, che li hanno condotti a loro. E al loro coinvolgimento nella condivisione online di video raffiguranti abusi sessuali in danno di bambini in tenera età, anche neonati. Un materiale dalla quantità ingente, che ha fatto sì che due persone venissero arrestate in flagranza: si tratta di due 48enni, uno di Napoli e l’altro di Avellino.

Pedofilo di Roma arrestato pochi giorni fa, aveva adescato i bambini online

Pochi giorni fa un pedofilo di 40 anni, della provincia di Roma, è stato arrestato ed è finito in carcere, a Latina. Lui aveva contattato sui social network una bambina, aveva finto di essere un suo coetaneo. Lei, una ragazzina di 11 anni, non poteva immaginare che dietro lo schermo si nascondeva un uomo molto più grande di lei e che non aveva certo le migliori intenzioni. Lui voleva da lei solamente foto sessualmente esplicite: doveva mostrarsi nuda, con le parti intime ben in mostra. Nessun coetaneo, nessun nuovo ‘amichetto’ con cui chiacchierare di scuola e giochi. Dall’altra parte del computer un pedofilo ‘seriale’.

Dalle indagini, infatti, sono state individuate altre 23 vittime. Tutti bambini tra gli 8 e i 10 anni. E sempre con lo stesso modus operandi: si fingeva loro coetaneo, poi si spingeva oltre.