Per bar e ristoranti è crisi nera. La Fipe, stop alla Tari e moratoria sugli affitti

I numeri che stanno travolgendo il fatturato degli esercizi pubblici a Roma e nel Lazio sono impietosi. E parlano di una crisi senza precedenti, peggio che in guerra. Purtroppo infatti da quando c’è il covid il turismo è quasi scomparso. E  le chiusure anticipate di bar e ristoranti alle 18 stanno finendo di gettare sul lastrico anche chi tentava di resistere. E chi magari aveva speso fior di quattrini per mettere in sicurezza il locale. Sperando di poter lavorare. Il presidente della Fipe Roma Sergio Paolantoni da’ i numeri, e c’è poco da stare allegri. La perdita di fatturato annuale per i pubblici esercizi sarà pari a 2 miliardi di euro nel 2020. 600 milioni, se si considerano solo i locali dediti alla ristorazione. E di questi, 450 milioni in meno saranno proprio addebitabili alla  città di Roma. Dove circa 5 mila piccole e medie aziende rischiano di chiudere. Con 20 mila nuovi disoccupati che entro l’anno potrebbero perdere il proprio posto di lavoro. Per un totale di oltre 200 mila se si considera l’intero settore a livello nazionale. A fronte di questi dati drammatici, spiega Paolantoni, servono risposte immediate. Da parte del Comune di Roma e del Governo. Abbiamo accolto con favore l’apertura dei varchi della Ztl, ma certo questo provvedimento da solo non può bastare. Bisogna congelare tasse e tributi, e intervenire a livello nazionale su una moratoria per gli affitti. Oltre al credito di imposta, che però rischia di arrivare troppo tardi. Quando il paziente è già morto.

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La ricetta della Fipe per rilanciare gli esercizi pubblici. Stop a tasse e tributi, moratoria per gli affitti e ristori anche per le aziende sopra ai 5 milioni

Non vogliamo mollare, ma il momento è drammatico. E bisogna intervenire subito. In maniera sinergica, il governo insieme al comune. Altrimenti non ce la facciamo. Non ha dubbi il presidente romano della Federazione dei pubblici esercenti Sergio Paolantoni. Che illustra la sua ricetta, per tentare di resistere. E quando sarà possibile, ripartire. Evitando di trovare solo macerie in mezzo al deserto. In primo luogo, chiediamo alla Raggi di congelare il pagamento della Tari di novembre, attacca Paolantoni. Perché senza clienti è assurdo pagare l’immondizia. Poi c’è la Tosap, la tassa per l’occupazione del suolo pubblico. A luglio c’è stata la possibilità di avere fino al 20% degli spazi in più. Adesso chiediamo che si possano realizzare chiusure temporanee con dehors e pvc. Perché il freddo arriverà, e non si può continuare a servire il pranzo o il cappuccino per strada. Ma anche il governo ci può dare una mano. Per esempio con una moratoria sugli affitti. Perché i proprietari delle mura minacciano già migliaia di sfratti per morosità, e questo costringerà moltissime aziende a chiudere. Poi ci chiediamo, perché chi ha fatturato più di 5 milioni nel 2019 non ha ancora visto gli aiuti? Assurdo discriminare queste imprese. Che sono quelle che hanno più dipendenti. E che rischiano di più.

Rientri lenti dai fidi in garanzia, ecco la richiesta alle banche. E attenzione ai delivery, prendono anche il 30%

Chi ha avuto la fortuna di avere dei prestiti in garanzia negli scorsi mesi, non si trova molto meglio degli altri. Così il presidente della Fipe Roma, in una intervista rilasciata al Messaggero.it. Infatti adesso bisogna rientrare del debito, ma ancora non si lavora. Chiediamo al sistema bancario e al governo di consentire di pagare in maniera dilazionata, andando a prorogare i termini. E sospendendo i pagamenti fino a che siamo in emergenza. E Sergio Paolantoni conclude con due note. La prima dedicata a chi dice che bar e ristoranti possono guadagnare lo stesso, con le consegne a domicilio. Certo, si possono fare commenta il numero uno di Fipe. Ma il delivery si prende anche il 30% per le consegne. Infine, la notizia che la Camera di commercio di Roma ha attivato un numero verde di supporto psicologico. Per stare vicino a chi ha dovuto chiudere l’attività ed è schiacciato dai debiti. Un modo concreto e semplice per far sentire tutti i pubblici esercenti un po’ meno soli.

https://www.ilmessaggero.it/roma/news/ristoranti_il_conto_della_crisi_nel_2020_in_fumo_600_milioni_roma_lazio_ultime_notizie_news-5592134.html