Piccioni a colazione: l’ultima beffa per pazienti (e dipendenti) dell’Ospedale San Giovanni
All’Ospedale San Giovanni di Roma il problema della chiusura dei bar interni che aveva suscitato tanto clamore, è stato brillantemente risolto dalla Direzione Aziendale. Dopo una fase in cui il servizio era stato garantito dai camion-bar stile “porchettari” della Via dei Laghi, i bar sono stati affidati alla stessa società che gestisce la mensa e sono stati riaperti.
Finalmente il personale, i visitatori e i parenti possono tornare a fare colazione o a pranzare con un panino in santa pace. Ma l’Azienda ha fatto di più. Ha esteso il servizio anche ai piccioni. Una scelta all’avanguardia per l’integrazione e l’inclusione dei volatili in un programma di estensione del benessere lavorativo anche alla columba livia domestica.
Grazie a questa iniziativa la folta comunità dei piccioni presente nel nosocomio è cresciuta e si è registrato un aumento dell’indice di gradimento tra i volatili.
È possibile infatti riscontrare che quotidianamente umani e piccioni fanno colazione al bar insieme in un clima di assoluta integrazione. L’esperimento potrebbe essere esteso anche a topi e blatte che potrebbero altrimenti sentirsi discriminati. Attendiamo con fiducia le decisioni della Direzione Aziendale.
Ironia a parte ci si chiede come sia possibile che via sia una presenza costante di piccioni all’interno del bar dell’ospedale. Si era detto che la pandemia ci avrebbe resi migliori. Si era detto che grazie alla lezione del Covid si sarebbero impiegate maggiori risorse da destinare all’igiene ambientale e alle procedure di sanificazione. Ci hanno riempito la testa (giustamente) di lavaggio delle mani, mascherine, percorsi differenziati e misure di prevenzione e poi? Nel bar abbiamo i piccioni che svolazzano liberamente tra alimenti e tavolini.
Il San Giovanni è una struttura vecchia solo in parte ristrutturata dove coesistono reparti rinnovati completamente con reparti che sono fermi agli anni ’60 dove non è raro trovare arredi risalenti al Pio Istituto di Santo Spirito con letti e comodini arrugginiti dove gli operatori si spezzano la schiena e i pulitori non possono garantire una igienizzazione adeguata. Aspettando i miracoli del PNRR a nulla sono servite sinora le lamentele del personale e dei sindacati.
Ma questi sono problemi strutturali che dipendono dai finanziamenti e dai programmi di edilizia sanitaria, i cui ritardi sono ben noti. La presenza di piccioni dipende solo dalla incapacità di gestione o dalla sciatteria.