Pietro Orlandi: “Cercano i responsabili della sparizione di mia sorella all’interno del Vaticano”

emanuela orlandi

“Loro la Banda della Magliana l’hanno sempre considerata una manovalanza, l’impressione che ho avuto io è che loro la responsabilità la stanno cercando dentro”. Lo dice Pietro Orlandi, ospite da “Di Martedì”, dopo il confronto-fiume di più di otto ore con il promotore di giustizia, Alessandro Diddi.

Orlandi commenta così anche l’intervista rilasciata dallo stesso Diddi al Corriere della Sera alla vigilia del loro incontro. “Al promotore di giustizia vaticano ho consegnato le chat tra due cellulari del Vaticano e ho fatto anche i nomi. È stato un incontro lungo, ma positivo e ho sentito la volontà di fare chiarezza”. Così Pietro Orlandi, fratello di Emanuela Orlandi, scomparsa 40 anni fa, parlando a DiMartedì, in onda su La7. Pietro Orlando è stato ascoltato dal promotore di giustizia del Vaticano Alessandro Diddi, per circa 8 ore. L’incontro è stato richiesto Pietro Orlandi per rendere proprie dichiarazioni nell’ambito del fascicolo aperto dal promotore di Giustizia Vaticano Alessandro Diddi.”Mi ha assicurato che non farà sconti a nessuno – ha affermato – Mi ha assicurato che le indagini sono iniziate da parecchio tempo, hanno già dei documenti su cui lavorare”.”Sono contento – ha aggiunto – che il promotore ha detto che non saranno fatti sconti a nessuno. Sono convinto che Giovanni Paolo II e Ratzinger fossero a conoscenza dei fatti”.

“Il procuratore di giustizia vaticano mi ha detto di aver ricevuto mandato di indagare a 360 gradi e senza fare sconti dalla base ai vertici”, ha spiegato ancora Pietro Orlandi, parlando a DiMartedì, in onda su La7. “Ho raccontato tutte le cose e ho verbalizzato nomi e cognomi delle indagini fatte, anche private – ha affermato – e mi ha assicurato che le indagini andranno avanti, hanno sentito già altre persone”.”Scuramente ci sono volontà interne al Vaticano e forse c’è stato un cambiamento nella volontà – ha aggiunto – mi hanno assicurato che non c’è alcuna coincidenza con i funerali di Ratzinger perché le indagini andavano avanti da prima. Da Capaldo ai gendarmi, ai fatti di Londra, ho detto tutto quello che avrei voluto”.