Pigneto, strade come latrine e aumento della microcriminalità, i residenti alle istituzioni: ‘Sgomberate gli accampamenti, non ne possiamo più’
Pigneto come San Lorenzo. E come l’Esquilino. Quartieri di Roma diventati come favelas, con accampamenti ovunque. Continui episodi di microcriminalità che fanno temere per l’incolumità personale dei residenti, ma anche latrine a cielo aperto che mettono le strade a rischio per la salute pubblica. Stavolta a fare i bisogni in strada, come se fossero bagni pubblici, alcuni senzatetto “regolarmente” accampati in Piazza del Pigneto.
“Ieri sera, poco prima delle 20:00 – racconta Daniela – tornando a casa sono passata lì davanti e ho visto una persona che serenamente stava defecando appoggiato a un albero, mentre un altro urinava addosso alla stessa pianta. Ormai quell’accampamento è totalmente fuori controllo”.
Panni stesi, olezzo di urina e tappeti di rifiuti
La situazione nel quartiere è drammaticamente peggiorata nell’ultimo periodo. A testimoniarlo sono tanti residenti esasperati, tra cui un commerciante. “Ho un’officina proprio lì vicino. Stamattina ho trovato i loro panni stesi sul mio furgone. E tra la serranda del mio locale e il furgone c’era una latrina”.
I rifiuti, poi, sono ovunque. E la notte è pericoloso circolare. Il rischio “minore” è quello di essere scippati. Altrimenti può andare peggio. Si può essere violentate o palpeggiate, come successo il 2 marzo scorso a una 43enne da parte di un 28enne straniero. O essere aggrediti, magari accoltellati o presi a bottigliate in seguito a una rapina, come avvenuto più volte negli ultimi mesi.
“Notti brave” a ritmo di musica sudamericana
“Questa notte intorno all’una”, racconta un residente, “due ragazzi sudamericani hanno iniziato a fare avanti e indietro su via Ascoli Piceno. Avevano uno speaker con il quale trasmettevano musica sudamericana ad altissimo volume, incuranti delle persone che avrebbero voluto dormire, data l’ora. In realtà già da qualche giorno questa storia si ripete, probabilmente perché stanno ‘prendendo possesso’ della zona. Sono quelli che, a tutte le ore, urinano e spacciano davanti alle scalette in via Ascoli Piceno“.
“Da giorni, invece, un ragazzo africano gira seminudo e con gli slip calati. Rovista nei cassonetti, sparpaglia il contenuto dei sacchi della spazzatura, lasciando poi tutto in giro sulla strada. E defeca all’aria aperta, davanti a tutti, come fanno del resto anche altri”, conclude l’uomo.
La denuncia alle autorità
Per cercare di mettere fine al degrado del Pigneto, i residenti hanno deciso di inviare in massa una Pec alle autorità – dal Comune di Roma all’Ama, dal Prefetto al Presidente del Municipio – riassumendo i problemi della zona.
“Noi, cittadini del quartiere Pigneto – si legge nella missiva – sentiamo l’urgenza e il dovere di portare alla Vostra attenzione la situazione ormai insostenibile che si è venuta a creare in Piazza del Pigneto a causa della presenza stabile di un accampamento di persone senza fissa dimora. Tale situazione non solo ha un impatto negativo sulla qualità della vita degli abitanti del quartiere, ma rappresenta anche un grave rischio dal punto di vista socio-sanitario. Gli abitanti della zona, tra cui molte famiglie con bambini, anziani e persone vulnerabili, sono esposti quotidianamente a condizioni di degrado ambientale e igienico che non possono più essere tollerate”.
Pericoli di malattie e di sicurezza pubblica
“Il suddetto accampamento – prosegue la mail – è diventato un punto critico in termini di ordine pubblico e sicurezza. Spesso si verificano episodi di microcriminalità, schiamazzi notturni e comportamenti che generano un costante senso di insicurezza. Tuttavia, ciò che preoccupa maggiormente è la situazione igienico-sanitaria. Non essendo disponibili servizi igienici adeguati, i rifiuti si accumulano, creando un terreno fertile per la diffusione di malattie. La mancanza di acqua corrente e servizi igienici costringe le persone ad adottare soluzioni di fortuna, con evidenti ripercussioni sulla salubrità dell’intera area.
Questa condizione degradata non è più sostenibile ed è necessario un intervento urgente e coordinato da parte delle istituzioni competenti per risolvere definitivamente questa problematica”.
“Blocchiamo la Casilina o la Prenestina”
Ma ecco cosa chiedono i residenti alle autorità.
- Sgombero immediato dell’accampamento e la ricollocazione delle persone in strutture adeguate, che possano garantire condizioni di vita dignitose e sicure.
- Ripristino delle condizioni igienico-sanitarie nella piazza, con una bonifica completa dell’area e un controllo regolare per prevenire il ripetersi di situazioni analoghe.
- Maggiore presenza delle forze dell’ordine per garantire la sicurezza pubblica e il rispetto delle regole civiche.
- Piani di assistenza e reinserimento sociale per le persone senza fissa dimora, che affrontino in maniera concreta e umana le cause profonde di tale disagio.
I residenti, sperando in un “pronto intervento” e garantendo la massima “collaborazione utile alla risoluzione del problema”, sono comunque pronti anche alla battaglia. “In assenza di risposte adeguate”, scrivono infatti, “ci vedremo costretti a intraprendere ulteriori azioni, compreso il ricorso a mezzi legali, per tutelare i nostri diritti e la nostra salute”. Ma tra gli abitanti c’è chi vorrebbe azioni può forti. “Blocchiamo la Prenestina o la Casilina: solo così ci ascolteranno”.