Piscina a Garbatella, la Lazio nuoto vince il ricorso. Altra batosta per la Raggi

Foto Roma Today. La SS Lazio nuoto ha vinto il ricorso al Consiglio di Stato. E l’assegnazione della piscina comunale di Garbatella alla SSD Maximo è stata  giudicata illegittima. Una battaglia che durava ormai da oltre un anno, da quando cioè gli storici affittuari dell’impianto erano stati sfrattati. Per fare posto ad un nuovo concessionario, che si era aggiudicato la gara. Ma secondo il presidente della sezione nuoto della polisportiva laziale, il Campidoglio aveva preso un abbaglio. Privilegiando nel bando l’offerta economica, rispetto al curriculum sportivo dei gestori. Ecco il motivo del contenzioso, che alla fine è stato vinto in secondo grado. Anche se con una motivazione diversa, fornita dagli stessi giudici amministrativi.

Infatti, all’esito dell’istruttoria i nuovi aggiudicatari sono risultati concessionari di altri due impianti comunali. Il massimo consentito dal regolamento. La piscina situata tra via Giustiniano imperatore e via di Villa di Lucina quindi sarebbe stato il terzo polo sportivo gestito. E così il Consiglio di Stato ha annullato l’aggiudicazione, per violazione dell’art. 5 del suddetto regolamento. E il presidente della Lazio nuoto Massimo Moroli festeggia. Mentre ancora una volta la giunta Raggi si lecca le ferite.

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In accoglimento del motivo di ricorso proposto da S.S.D. Lazio Nuoto – si legge nella sentenza pubblicata il 15 settembre dal Consiglio di Stato – il provvedimento di aggiudicazione va annullato. E disposta l’esclusione di S.S.D. Maximo a r.l. (a cui l’impianto era stato assegnato ndr) dalla procedura di gara per violazione dell’art. 5 del disciplinare di gara”. Cosa preveda quell’articolo viene riportato all’interno della stessa sentenza. “Il gruppo imprenditoriale cui la società (la SSD Maximo) è riconducibile è, infatti, già titolare di due concessioni di impianti sportivi di proprietà comunale”. E quindi, si legge sempre nella sentenza “l’aggiudicazione porterebbe all’acquisizione di un terzo impianto”.

“Sono stati tre anni terribili, che rimarranno nella storia del nostro sodalizio. Non ricordo in tutti questi anni tanto accanimento ingiustificato contro i colori biancocelesti. Ora finalmente la giustizia ha messo la parola fine a questa triste vicenda” ha commentato Massimo Moroli, il presidente della Lazio Nuoto. “Una battaglia legale dispendiosa, resa ancor più difficoltosa dall’atteggiamento quasi ostruzionistico di Roma Capitale” ha commentato l’avvocato Daniele Sterrantino. Soddisfatto perché “sono state accolte le nostre ragioni. Ed  in particolare quella che evidenziava l’elusione della norma voluta dalla stessa amministrazione di non avere una concentrazione degli impianti sportivi capitali ad uno stesso soggetto imprenditoriale. Norma voluta a parole – ha rimarcato il legale – ma smentita nei fatti”.

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