Polemica su “Mare fuori” e le serie sui criminali. “Fatene una sugli agenti penitenziari”

mare fuori

“Ci sono storie bellissime, proposte dal cinema e dalla televisione, che sono ambientate in carcere. Ne abbiamo avuto esempi da diversi film: ma penso anche al successo che ha riscosso la serie televisiva “Mare fuori”, che racconta le storie e le vicende di giovani detenuti e personale penitenziario in un istituto minorile”. La proposta alla Rai arriva dal capo del Dap Giovanni Russo, durante la cerimonia a Roma per il 206° anniversario della fondazione del Corpo della polizia penitenziaria.

“Oggi – dice il capo del Dap – sono qui con noi alcuni degli attori e dei rappresentanti di questa produzione di successo di Rai Fiction. Ecco, non mi dispiacerebbe se Rai Fiction, con altrettanta ambizione, pensasse a una serie tv da dedicare alle storie, al coraggio e alla quotidianità dei poliziotti penitenziari. Sono sicuro che potrebbe essere una scoperta per molti e riscuotere altrettanto meritato successo” . dice il capo del Dap

La cerimonia è per Russo l’occasione per richiamare l’attenzione sulle “peculiarità uniche” del Corpo, a partire dal contributo dato nel contrasto alla mafia e al terrorismo dai due reparti di élite del Gom e del Nic , passando per i successi del gruppo sportivo delle Fiamme Azzurre, che oltre a atleti olimpici conta gli allenatori di due campioni: Paolo Camossi di Marcell Jacobs e Giulio Ciotti di Gianmarco Tamberi. Un ricordo sentito va ai caduti della polizia penitenziaria, 58 dalla fondazione, l’ ultimo dei quali è stato l’agente scelto Giuseppe Montalto, ucciso dalla mafia a Palermo negli anni Novanta.

Proprio i ragazzi di ‘Mare fuori’, serie tv sui detenuti dell’istituto penitenziario minorile di Napoli, erano presenti alla cerimonia per il 206° Anniversario di Fondazione del Corpo di Polizia Penitenziaria alla presenza del Presidente del Senato, Ignazio La Russa, della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio e del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Giovanni Russo.