Polizia locale “costretta” a rimuovere i volantini contro il Sindaco Gualtieri su Ztl: è polemica in città

Manifesti No Ztl
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Polemica nella Capitale per la rimozione di manifesti contro il sindaco Roberto Gualtieri e la sua ZTL. Protagonisti gli agenti di polizia locale di Roma Capitale, che si sono trovati al centro di una controversia a seguito di una direttiva ricevuta via radio, che ha sorpreso gran parte dei caschi bianchi. romani.

Togliete i manifesti che denigrano il Sindaco

“Togliete i manifesti che denigrano il Sindaco” il messaggio. A renderlo pubblico il Sulpl (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale), attraverso il segretario del Lazio Alessandro Marchetti, che ha reso noto un’istruzione per rimuovere manifesti affissi in città che denigravano il sindaco Roberto Gualtieri e criticano la chiusura della ZTL.

Volantini sugli impianti semaforici e manifesti

“Sono state segnalate persone nelle varie zone di Roma, affiggere volantini sugli impianti semaforici e manifesti, in cui si denigra il Sindaco Roberto Gualtieri e la chiusura della ZTL. con annesso invito agli agenti a fotografare e staccare i manifesti” commenta il sindacalista.

Sulpl: “Non siamo una sezione politica”

Una direttiva che ha suscitato perplessità tra gli agenti di polizia locale, portando il segretario romano aggiunto Marco Milani a esprimere preoccupazioni. “Non vorremmo che qualcuno abbia scambiato il nostro ruolo per una sezione politica” rincara Milani – É compito della polizia locale quello di contrastare le affissioni abusive, un po’ meno quello di fotografare ma in ogni caso questo tipo di attività riguarda ogni tipo di affissione abusiva, da quelle commerciali a quelle politiche ed in quest’ultimo caso, non dovrebbe esistere alcun tipo di corsia preferenziale nemmeno in favore del Sindaco”.

Coinvolto l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno

Un episodio alquanto curioso che coinvolge l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ora segretario del Movimento Nazionale per la Sovranità, fotografato ad affiggere alcuni manifesti di protesta. E proprio da lui e da Nicola Colosimo, segretario e vicesegretario del Movimento Indipendenza, arriva un’ulteriore ulteriore attacco a questa “decisione”. Entrambi sostengono “che la polizia locale non dovrebbe essere coinvolta in azioni che sembrano strumentalizzarla a fini politici”. “Durante la nostra amministrazione di centrodestra non ci siamo mai sognati di dare questo genere di ordini che strumentalizzano i caschi bianchi romani” hanno commentato.

Critiche anche dall’UGL Autonomie Locali

Polemiche arrivate anche dal segretario romano dell’UGL Autonomie Locali, Paolo Emilio Nasponi che ha riconosciuto l’importanza della lotta alle affissioni abusive, che rientra nelle competenze della polizia locale, sollevando preoccupazioni riguardo alla richiesta di schedare individui che, sebbene in modo non ortodosso, manifestano il loro dissenso. “Apprendiamo in modo del tutto casuale come al personale di alcuni gruppi della polizia locale – ha commentato Nasponi – sia arrivata dal comando, addirittura attraverso le radio di servizio, una nota operativa che obbligherebbe i caschi bianchi a fotografare e segnalare delle persone che in alcune zone di Roma starebbero affiggendo manifesti sugli impianti semaforici a dissenso del sindaco Gualtieri e contro la decisione dell’assemblea capitolina di introdurre la ZTL dal prossimo novembre. Agli agenti sarebbe stato chiesto anche di provvedere alla rimozione di tali avvisi”.

Nasponi: Schedare le persone ricorda metodi OVRA

Nasponi ha paragonato tali metodi a quelli dell’OVRA, la polizia segreta fascista, e ha avvertito che ciò potrebbe trasformare la Polizia Locale in una Polizia Politica. Il segretario ha quindi evidenziato come tali pratiche possano minare il ruolo istituzionale del Corpo, compromettendone la neutralità e la fiducia dei cittadini.