Pomezia, caos rifiuti: convocati in Commissione i due dirigenti che hanno affidato e poi sfilato l’appalto alla Teknoservice

Pomezia, la gestione dei rifiuti rischia il caos: venerdì prossimo 21 febbraio alle ore 10,30 i due dirigenti comunali che nel giro di un anno hanno prima affidato (con Renato Curci) poi sfilato (con Giovanni Ugoccioni) l’appalto di 8 anni (fino al 2031) alla Teknoservice dovranno presentarsi in Commissione Trasparenza per spiegare la “Consecutio logica degli atti”, così racconta a Il Nuovo 7 Colli Alessio Caporaletti, presidente della Commissione in quota PD.
La vicenda ruota attorno all’affidamento e alla successiva revoca del contratto alla società Teknoservice, terza classificata nella gara del 2019 per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Tutto è iniziato nel dicembre 2023, quando il Consiglio di Stato, secondo e ultimo grado della giustizia amministrativa, ha confermato l’esclusione delle prime due società partecipanti al bando di gara comunale.

Pomezia, caos rifiuti: in Commissione convocati i due dirigenti
A quel punto, il Comune di Pomezia ha deciso di affidare il servizio alla terza classificata, la Teknoservice, attraverso una determina firmata dal dirigente Renato Curci, il quale ha ritenuto la società perfettamente in grado di svolgere il servizio (qualitativamente e quantitativamente). La procedura sembrava avviata verso la formalizzazione dell’appalto, anche se con quattro anni di ritardo, ma ben presto sono emersi problemi che hanno innescato un tira e molla tra l’amministrazione comunale e la ditta.
La Teknoservice chiede l’aumento delle tariffe
La Teknoservice, basandosi su nuovi dati forniti dall’ARERA (l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente), aveva richiesto una revisione delle tariffe. La richiesta, in sostanza, implicava un aumento dei fondi necessari per la gestione del servizio. Il Comune, tuttavia, ha respinto le richieste economiche avanzate, ritenendole non conformi agli accordi. Questo stallo ha portato a crescenti tensioni tra le parti, culminando con un cambio radicale di rotta.
Il Comune revoca l’appalto dopo un solo anno
Con l’arrivo di un nuovo dirigente dell’Ufficio Ambiente, Giovanni Ugoccioni, il Comune ha deciso di annullare l’affidamento alla Teknoservice, perché – in buona sostanza – ha ritenuto la società incapace di svolgere quello stesso servizio. Una decisione che ha disconosciuto di fatto l’operato del predecessore, Curci, che invece aveva considerato Teknoservice pienamente idonea.
Nonostante la revoca, lo stesso giorno l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Veronica Felici, ha confermato alla Teknoservice un mandato temporaneo per la gestione del servizio. Una mossa necessaria per evitare il blocco della raccolta rifiuti in città, ma che non ha risolto il nodo principale: la legittimità della revoca dell’affidamento e i costi già sostenuti dalla ditta pari a circa 9 milioni.
La Teknoservice ha già sostenuto 9 milioni di euro di spese
La Teknoservice, infatti, avrebbe già effettuato investimenti pari a 9 milioni di euro per attrezzature e mezzi e ora reclama il diritto a recuperare queste somme, così ha dichiarato l’Amministratore della società a mezzo stampa. Per questo motivo, la società avrebbe già presentato un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR), chiedendo l’annullamento della delibera di revoca emessa dal Comune a fine gennaio scorso.
Tornando alla Commissione Trasparenza, il presidente Caporaletti ci ha spiegato che “Non mi sembra esserci continuità amministrativa… ma magari in un anno sono state verificate situazioni che noi non sappiamo e che chiediamo vengano portate a conoscenza della Commisione. Voglio avere chiarezza, in particolare sulla consecutio logica dei due atti così divergenti, tra l’altro prodotti in soli 12 mesi. Spero che i dirigenti sappiano spiegarci quanto accaduto. Chiedo solo trasparenza sugli atti amministrativi. E anche quale sarà il futuro della gestione dei rifiuti di Pomezia. Niente politica, in Commissione, la seduta serve solo a mettere in sicurezza il Consiglio comunale e il servizio“.
La situazione resta complessa e densa di interrogativi. La città di Pomezia si trova nel mezzo di una crisi che rischia di ripercuotersi sui cittadini, mentre la battaglia legale e politica continua a infiammarsi. Sullo sfondo, rimane l’urgenza di garantire un servizio essenziale senza ulteriori ritardi o interruzioni.
Il PD di Pomezia interviene sul caos rifiuti
“Le nostre preoccupazioni in merito alle procedure adottate dal comune di Pomezia – spiega Danilo Risi, segretario del Pd di Pomezia – sin dall’insediamento dell’Amministrazione Felici, sul servizio di gestione dell’igiene urbana stanno diventato una drammatica realtà. L’intervista di oggi – pubblicata sul giornale online Il Clandestino – all’amministratore dell’attuale ditta che gestisce il servizio, a cui è stato revocato l’appalto con determina dirigenziale, evidenzia quanto avevamo già detto. In primo luogo le contraddizioni dell’ente, che prima riconosce i requisiti alla ditta e poi li disconosce, in seconda istanza il rischio che da questa cattiva gestione ne derivi un gravissimo buco di bilancio”.
“Il comune di Pomezia è in balia di iniziative che vanno l’una in contraddizione all’altra ed è evidentemente senza guida politica. E’ per questo che chiediamo sia fatta piena luce sulla vicenda, il presidente della commissione Trasparenza Caporaletti ha già convocato una riunione su questo punto per il prossimo 21 febbraio. Dopo i quasi 15 milioni di euro cui abbiamo dovuto far fronte nel 2024 tra acquisti scellerati di immobili e debiti fuori bilancio, oggi abbiamo la conferma di un nuovo contenzioso milionario che rischia di mettere in ginocchio l’ente, con ripercussioni sui servizi ai cittadini. E’ per questo che rinnoviamo il nostro appello a staccare la spina di un’Amministrazione senza visione e senza competenze che mette a rischio la città”.
