Pomezia, deliberato l’acquisto dell’edificio per gli studenti della Marone: costerà 5 milioni, ecco dov’è
Habemus schola. O almeno edificio, al costo di 5 milioni. Ieri, nel corso di un consiglio comunale durato oltre 7 ore, il cui punto all’ordine del giorno più importante era proprio l’Autorizzazione all’acquisto immobile da adibire a servizi pubblici, a Pomezia è stato deliberato l’acquisto della struttura che andrà a ospitare gli alunni della scuola media Marone per il tempo necessario ai lavori finanziati dal PNRR.
Dove sarà la scuola
La scelta è ricaduta sulla struttura di via dei Castelli Romani 2. In pratica, dove un tempo – per chi ha vecchi ricordi – c’era la la “Standa” – e dove ora invece, ai piani inferiori, si trovano il Superstore Decò e Primo Market.
L’approvazione si è conclusa con 13 voti favorevoli (Fratelli d’Italia e Forza Italia più il sindaco di Pomezia Veronica Felici), 8 voti contrari (Pd, Valore Civico e Movimento 5 Stelle). Assenti al momento del voto i 3 consiglieri della Lega (Valle, Salvitti e De Luca), assente anche il consigliere del Movimento 5 Stelle Mercanti.
L’iter di acquisto
Nel corso del consiglio comunale ha preso la parola – in diretta streaming – il dirigente responsabile, ing. Renato Curci. “Sono certo che stavolta andrà tutto bene”, ha detto. I riferimenti sono alla passata esperienza, quella con l’edificio da tutti definito come “rudere”, un edificio il cui costo da 6 milioni di euro era stato contestato sia dall’opposizione che da una rappresentanza di genitori.
“Dobbiamo iniziare assolutamente i lavori alla Marone – ha proseguito Curci – e credo che abbiamo trovato l’edificio giusto”. Adesso – entro 7 giorni – verrà fatto un contratto preliminare per consentire l’avvio dei lavori nell’edificio. I lavori dovrebbero terminare entro il 12 settembre, data di inizio della scuola.
“L’acquisto vero e proprio della scuola verrà fatto al termine dei lavori”, ha precisato Curci.
I lavori: cosa verrà fatto e i tempi
Al secondo piano (totalmente libero al momento) verranno fatte delle tramezzature in cartongesso, verranno messe poi le porte e l’illuminazione necessaria, oltre all’impianto elettrico. Al terzo piano invece ci sono già i tramezzi. “Qui – spiega Curci – ogni tre stanze verrà fatta un’aula. Ci sono due mesi per sistemare tutto, ritengo siano sufficienti, seguirò i lavori in prima persona e me ne assumo la responsabilità”.
Per quanto riguarda la certificazione antisismica, “esiste già – dichiara Curci – e le modifiche che vengono apportate non vanno a incidere nel fabbricato”. La durata dei lavori finanziati con i fondi del PNRR, invece, sarà di 11 mesi, quindi il cantiere nella scuola Marone dovrebbe essere terminato al massimo per settembre del 2025.
I pro
I pro, come va notare la maggioranza, sono contenuti nella delibera, dove si possono trovare alcune specifiche utili. Ci sono i parcheggi, la distanza dalla Marone in linea d’aria è di 800 metri (la ricerca era entro un chilometro), esiste anche una strada pedonale di accesso, si possono ricavare 46 aule. E in futuro la struttura si potrà avere altri utilizzi pubblici.
“Distanza in linea d’aria dalla sede della Scuola: 800 metri circa; Accessibilità veicolare: accessibile dalla complanare alla S.R. 148 Pontina denominata “Via Pontina Vecchia” (direzione Latina-Roma), da Via dei Castelli Romani, e da Via Armando Veneziani; Accessibilità pedonale: da Via Armando Veneziani; barriere architettoniche: disponibilità di n. 3 ascensori; Parcheggi autovetture: interno / esterno; Superficie interna disponibile per l’uso scolastico: mq 5.200 circa; N° aule didattiche principali ricavabili: n. 46 oltre numerosi locali accessori“.
I contro
Ma ci sono anche i contro. Come la precedente, si trova in un punto di elevato traffico (parliamo del ‘famigerato’ bivio, notoriamente intasato in quasi tutti gli orari della giornata). Ma quello che lascia perplessa l’opposizione è la “promiscuità, ovvero mettere una scuola in un edificio dove nei piani sottostanti ci sono due ipermercati. Inoltre, precisa l’opposizione è lontana dai punti di socialità e culturali della città, che facilitino l’inserimento culturale dei bambini.
“Il fatto che sia sul secondo e terzo piano va inoltre in deroga, visto che essendo una scuola media dovrebbe essere su un piano”, aggiunge Eleonora Napolitano. “Senza contare che ci lascia perplessi anche la vicinanza di una sala scommesse, a 350 metri. È vero che tale distanza è permessa dalla legge, ma è comunque da reputare se sia il caso da mettere una scuola proprio lì”.